• L’insostenibile leggerezza dell’Anci


    assemblea-nazionale-anci-a-vicenzaLeggendo la stampa, nostro malgrado siamo stati coinvolti in una giornata di (stra)ordinaria indignazione: si tratta dell’Assemblea Nazionale dell’A.n.c.i., in corso a Vicenza in questi giorni.

    E’ lì che il Sindaco di Catania, Enzo Bianco, stando alle notizie di stampa, avrebbe chiesto al Presidente della Repubblica di intervenire sui più alti organi di regolamentazione, affinché “la reputazione dei sindaci” venisse difesa e tutelata, oltre gli attacchi politici delle opposizioni (chiaramente, a prescindere che essi siano motivati o meno), e questo per la difesa di ciò che egli definisce “un avamposto della democrazia”.

    Difficile essere d’accordo con tale affermazione. Soprattutto quando si utilizzano parole di cui, evidentemente, ci si sta facendo strumento, per arrivare a toccare quello che è l’imbarazzante nocciolo della questione. E infatti, c’è di più. Dal Sindaco di Catania  viene portato il caso di “un sindaco”, facilmente identificabile per quello di Senigallia (grazie anche al più chiaro intervento della Presidente A.n.c.i. Veneto), destinatario di un indagine penale “per aver dato una mano alla sua città” , ovvero una di quelle azioni da lui citate, per cui “a tutti i costi bisogna trovare un colpevole”.

    Come può il presupposto “aver dato una mano alla propria città”, essere l’oggetto di un procedimento penale, secondo il sindaco Enzo Bianco? Perché si vuole proiettare un’immagine così distorta dei fatti di quanto accaduto prima, durante e dopo l’alluvione del 03/05/2014, che ha interessato perdite umane, e innumerevoli danni? E questo, solo per la difesa degli interessi di una singola figura, al fine di farla apparire come “martire” delle proprie responsabilità, cosa che chiaramente non sta al Sindaco di Catania affermare come verità?

    Già, perché il Sindaco di Catania forse ha dimenticato che tra i compiti assegnati a chi ricopre la sua carica, si erge su tutti, proprio la responsabilità dell’incolumità pubblica. Se un Primo cittadino omette di adottare un’ordinanza, o comunque qualsivoglia altro atto o comportamento impeditivo di un evento dannoso, ne risponde penalmente, con le conseguenze del caso. Ecco spiegato il perché ultimamente il sindaco di Senigallia emetta una ordinanza totalmente inutile e cosa ancor più grave senza un seguito; ordinanza additata da altri Enti come uno “straripamento di poteri”.

    Ma questo il Sindaco di Catania non lo cita, forse la sua fonte non glielo avrà nemmeno detto. A noi, viene da chiederci chi sia, il vero avvocato difensore del sindaco di Senigallia? Perché, lungi dall’attribuire delle responsabilità al sindaco Mangialardi, domandarsi quale sia stata la fonte d’informazioni a cui il Sindaco Bianco abbia attinto, per arrivare addirittura alla conclusione (visto che si presume che poco o nulla sappia sulla alluvione avvenuta a Senigallia) che il caso di Mangialardi vada addirittura richiamato all’attenzione del Presidente della Repubblica!

    A noi sembra invece che si stia facendo un utilizzo distorto, e gravissimo delle Istituzioni, affinché l’immagine del sindaco di Senigallia possa essere intesa come martire, e venga portata il più possibile all’attenzione nazionale, al fine di creare una pressione sul lavoro che la magistratura sta facendo da anni, per la cittadinanza di Senigallia, lei sì, vera martire di tutta questa vicenda, per cui questi “potenti” continuano a non spendere nemmeno una parola nei loro incontri. Il tutto, a pochi giorni in cui il sindaco verrà ascoltato in Procura.

    Già a livello locale poi, la questione va dalla incerta costituzione di parte civile del Comune di Senigallia, fino alle questioni sempre meno chiare della realizzazione del PercorriMisa, passando per la raccapricciante lettera di solidarietà dei Sindaci dei comuni limitrofi, per un evento che è stato già accertato dai Carabinieri essersi verificato dall’inerzia e dalle incompetenze degli uomini, e non certo da una “bomba d’acqua” come lo stesso sindaco cercò di affrettarsi subito a dire.

    Nella memoria di tutti è la serietà con cui affrontò la questione, non perdendosi nemmeno l’occasione di farsi un selfie con Renzi, mentre i suoi concittadini lottavano contro il fango. La “reputazione” del sindaco Mangialardi, è il frutto dell’attività del sindaco Mangialardi, Sig. Bianco. E non di altro. Ci auguriamo che il Presidente della Repubblica si informi un po’ meglio di lei. Per il bene del Paese sa… non per altro.

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  • Parcheggio Stazione: solo 17 posti auto in più

    Ormai Senigallia Bene Comune ha l’antipatico compito di svelare le “furbate” dell’amministrazione comunale ai cittadini completamente ignari di ciò che avviene nelle stanze della politica. Ora facciamo riferimento ai parcheggi nella zona denominata, ahinoi, dell’ex pinetina abbattuta pochi giorni fa.

    Molti dicono: Senigallia è carente nei parcheggi, Senigallia deve cercare un equilibrio tra sviluppo economico e verde pubblico come ricorda un’associazione di categoria che strizza l’occhio all’attuale governo Mangialardi. Per noi sono i fatti che contano e non le chiacchiere.

    Venerdì 6 ottobre in seconda commissione è stata illustrata la delibera e la relativa planimetria dalle quali emergerebbe che i parcheggi in più rispetto alla situazione esistente siano solo 17, il tutto in attesa che venga realizzato il “fastpark” che la giunta definisce “eventuale”.

    Dalla tabella elaborata da noi di Senigallia Bene Comune appare questa situazione:

    SITUAZIONE POSTI AUTO A SEGUITO DELLA D.G. 204/2017
    Tipo Parcheggio Posti previsti Posti attuali Posti in più
    Disabili 5 6 -1
    Auto non a pagamento 8 117 -109
    Auto a pagamento 127 0 127
    TOTALE AUTO: 140 123 17
    Moto (non a pagamento) 19 19 0
    Moto (a pagamento?) 78 0 78
    TOTALE MOTO: 97 19 78

    Il nuovo parcheggio avrà solo 17 posti in più rispetto agli attuali con l’aggiunta di 127 parcheggi a pagamento a fronte degli 0 attuali. E se poi aggiungiamo la diminuzione di un posto disabili che passa da 6 a 5 che ne dite? Dobbiamo ancora credere che senza di loro la città sarebbe male amministrata?

    Al sindaco chiediamo di rendere noti in modo chiaro e preciso i numeri di questa operazione assai costosa sia da un punto di vista ecologico che economico. Dopo lo scempio di verde pubblico che poteva essere evitato, o quanto meno condiviso con le diverse anime della città, chiediamo un chiarimento in merito ai dati presentati in commissione urbanistica soprattutto in riferimento ai benefici (quali?) che si avrebbero da questo intervento dove la delibera ha previsto per ora solo (si fa per dire) circa 205.000 euro (dato inserito nella DG 204/2017 da confermare) di soldi di noi cittadini.

    Ma dalla tabella nell’articolo e dagli allegati 1 e 2 si evincono alcune considerazioni che ci piace sottolineare:

    • tutti i parcheggi diventeranno a pagamento (forse anche i 78 stalli per le moto visto che sono disegnati in azzurro) anche quelli di fronte agli esercizi commerciali di viale Bonopera e di via Poerio;
    • i pendolari che utilizzano il treno per andare al lavoro fino ad oggi riuscivano a parcheggiare senza pagare il pedaggio a breve non lo potranno più fare;
    • i clienti della Banca, dell’Hotel e del condominio di via Poerio saranno costretti a pagare la sosta;
    • i clienti e dipendenti del supermarket e delle altre attività dovranno anch’essi pagare la sosta per poter parcheggiare (I clienti continueranno ad usarli come negozio di fiducia dovendo tutte le volte pagare?);
    • 68 alberi abbattuti per solo 17 nuovi parcheggi vuol dire 4 alberi abbattuti ogni parcheggio aggiunto agli esistenti;
    • 12.059 € per ognuno dei 17 posti aggiunti equivale a dire: se i cittadini li utilizzeranno pagando 12 ore al giorno per 6 giorni occorreranno 4,6 anni per recuperare quanto speso. Ovviamente senza prevedere di fare manutenzioni .

    Mi sembra ovvio che tale cifra poteva essere destinata a lavori più urgenti come il dragaggio della foce del Misa, il rifacimento dei ponti cittadini, la sistemazione delle scuole, la sistemazione delle caditoie… fino al rifacimento della copertura della chiesa delle Grazie che consentirebbe di recuperare un pezzo di storia della nostra città e, per tanti fedeli, di poter parcheggiare e quindi poter andare alle celebrazioni liturgiche.

    Sono tanti e vari i lavori più urgenti, per la nostra città, rispetto al parcheggio a pagamento alla ex-pinetina della stazione.

     

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  • Il vero problema del campo sportivo di Marzocca

    olimpiamarzoccaNei giorni scorsi abbiamo letto sulla stampa che ci sarebbe un problema per l’utilizzo del campo sportivo di Marzocca e l’assessore Monachesi dichiarava che: “ nel campo di Marzocca non c’è una questione di agibilità, l’impianto è a norma per quanto riguarda lo svolgimento dell’attività. Non è invece praticabile una sezione, quella interessata dalla copertura della tribuna..”

    Sempre Monachesi aggiungeva poi che: “..il nostro interesse primario è quello di garantire che quanti vogliono fare sport a Marzocca possano farlo in loco.”

    Ci viene da piangere di fronte a tanta superficialità e scarsa conoscenza. O meglio, sarebbe da ridere ma siccome qui si ha a che fare con la sicurezza delle persone non possiamo che piangere di fronte al pressapochismo e il di Monachesi.

    Nel 2016, come Senigallia Bene Comune, abbiamo chiesto al Sindaco la capienza dei vari impianti sportivi e in data 29 luglio 2016 (protocollo 55117) il Sindaco ci ha risposto. La capienza del campo calcio di Marzocca è risultato pari a 99 posti complessivamente. Il Sindaco lo ha scritto non per una sua volontà ma piuttosto per precise disposizioni di legge che hanno iniziato ad avere efficacia dal lontano 1996.

    Ciò che abbiamo letto sui giornali in merito alla squadra di calcio “Olimpia Marzocca” ci obbliga, come lista civica SBC, ad intervenire per mettere chiarezza su quanto sta accadendo. Ciò che sta accadendo e soprattutto le affermazioni del comune vanno pertanto spiegate senza usare il politichese per girare attorno ai problemi senza esplicitarli.

    Il giornalista scrive: “Alla società biancazzurra il Comune di Senigallia ha vietato l’utilizzo del comunale per la sfida della terza giornata contro il Mondolfo…” e per l’Olimpia scrive: “… ma per l’attuale campionato sembrava possibile il ritorno a Marzocca. La prima partita contro la Passatempese è stata regolarmente disputata, poi abbiamo ricevuto questo inatteso dietrofront. Speriamo di risolvere il rebus in tempo utile per la prossima sfida casalinga contro il Camerino perché non vorremmo ritrovarci senza una fissa dimora.”

    Ma che succede?

    Succede che sabato 23 settembre durante l’incontro con la Passatempese, la prima partita disputata per il campionato, lo stadio è stato oggetto di un controllo, da parte degli agenti della Questura di Senigallia, per verificare il mantenimento delle condizioni di sicurezza nella struttura.

    Nello stadio hanno trovato circa 200 persone solo sulla tribuna! Da qui la decisione dell’amministrazione di non far utilizzare il campo per l’incontro con il Mondolfo e tale decisione non potrà che rimanere tale anche in futuro dato che lo stadio non potrà contenere, per motivi di sicurezza pubblica, più di 99 persone tra giocatori in campo e in panchina, allenatori, fotografi e spettatori.

    Non è pertanto possibile, caro assessore Monachesi, dichiarare che: “Non è invece praticabile una sezione, quella interessata dalla copertura della tribuna..” come se il problema fosse nella parte coperta della tribuna perché quel problema, cioè la rimozione della copertura per evitare che cadesse con gli spettatori sotto, è avvenuta prima della partita con la Passatempese e durante la partita la tribuna è risultata piena di spettatori: quindi non era interdetta come da Lei dichiarato.

    Per concludere non sappiamo proprio come potrete risolvere velocemente tale problema ma vi chiediamo di non scaricare ancora una volta, su una piccola ma fondamentale Società sportiva e sui suoi appassionati dirigenti, le colpe che sono solo ed esclusivamente vostre di oltre un ventennio di mancate manutenzioni e adeguamenti delle strutture alle normative per garantire, per quanto umanamente possibile, la sicurezza dei cittadini.

    Come si dice? “Il tempo delle vacche grasse è finito?” Noi diciamo: “Finalmente, dopo i rilievi del MEF e i problemi da noi evidenziati, qualcuno comincia a muoversi.”

     

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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  • Giovani, Democratici e manipolatori di verità

    pinetinaHo letto l’articolo dei giovani democratici sul taglio della pinetina della stazione che sbandierano dati a caso, ma d’altronde… “So ragazzi”, direbbero a Roma.

    Essendo noi di S.B.C. abituati a parlare e scrivere con dati alla mano, senza il partitocratese, mi preme rispondere a quanto affermato per rispetto della verità.

    La nostra giunta afferma sempre che la verità è sempre e solo la propria, ma poi non comprova con documenti e dati ufficiali quanto affermato: si possono pertanto leggere le loro esternazioni come “manipolazione della verità”.

    Pertanto riporto solo tre considerazioni tecniche:

    1. All’affermazione “alle oltre 4000 messe a dimora tra le Saline e la Cesanella” rispondiamo che le 4000 piante sono il risultato dei calcoli, presenti nella relazione per la valutazione d’impatto ambientale, che Società Autostrade per l’Italia ha realizzato per poter ottenere il permesso di ampliare la A14 con la terza corsia e poter realizzare la Complanare. Quindi servono, se mai riusciranno a svilupparsi visto le condizioni in cui versano soprattutto alla Saline, solo a “pareggiare il saldo della CO2 prodotta con l’aumento del traffico generato dall’ampliamento della A14 e della Complanare. Non si possono considerare nel saldo della biomassa cittadina, come prevedono le norme regionali.
    2. Inoltre: “il fatto che il provvedimento di abbattere quegli alberi non è nato nei giorni scorsi, bensì è venuto alla luce nella precedente legislatura quando furono avviate delle indagini per stabilire le condizioni di salute dei pini” è solo fuffa perché dalla relazione fatta nel dicembre 2015 (quindi l’attuale consigliatura), se effettivamente ci fosse stata una pericolosità immediata l’amministrazione avrebbe dovuto procedere immediatamente; non poteva rimandare di due anni e più i lavori da effettuare. Inoltre la fretta, per poter dare il via all’esecuzione della DG 204 /2017, nell’incaricare una ditta prima della scadenza, contravviene a quanto previsto per l’esecuzione delle delibere di giunta. Per spiegare ai lettori, solo dal 6 ottobre l’amministrazione poteva procedere a chiedere i preventivi alle aziende per affidare i lavori. Il bando di gara, per richiedere i preventivi, è obbligatorio perché l’importo dei lavori supera le soglie previste per l’affidamento diretto. Da considerare infine che 10 – 20 giorni su oltre 800 già trascorsi non può avere una rilevanza così stringente per la pubblica incolumità.
    3. Infine i suddetti lavori per “riqualificare un’area degradata” non rientrano nel programma triennale 2017-2019 delle opere pubbliche che l’amministrazione comunale ha approvato nel Consiglio comunale del 30/01/2017 (Su Open Municipio è possibile vedere quanto riporta il documento a pagina 64 e 65). 

    In tutto il loro ragionamento c’è una evidente fallacia logica.

    In logica si è soliti riservare il termine fallacia a quegli argomenti che, pur essendo scorretti, appaiono psicologicamente persuasivi (Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Fallacia): “considerando che l’Amministrazione vuole abbattere la pinetina per fare un parcheggio si ritiene opportuno farlo per la tutela dell’incolumità pubblica.” In pratica siamo di fronte ad una Petitio Principii: pone tra le premesse la tesi che vuole dimostrare e così pretende di dichiararla vera e zittire i contestatori.

    Le considerazioni finali le lascio a ciascun cittadino; a noi di Senigallia Bene Comune preme informarvi puntualmente e correttamente per far emergere la realtà scritta nei documenti approvati, ahimè, dalla nostra amministrazione, andando oltre i proclami autocelebrativi e vuoti.

    Giorgio Sartini – Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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  • Ennesima figuraccia di Mangialardi in Regione sul Misa

    La foce del fiumeCon piglio e fare deciso il 31 gennaio 2017, Mangialardi firmò l’ordinanza n. 50 con cui ordinava all’Autorità di Bacino della Regione Marche e al Presidio Territoriale (ex Genio Civile Urbano e Ancona) di procedere entro 10 giorni dalla notifica (avvenuta il 6 febbraio 2017) ad “effettuare con mezzi idonei un intervento di asportazione di tutto il materiale depositato nel tratto terminale della foce del fiume Misa che ostruisce il normale e regolare deflusso delle acque…”.

    A detta del sindaco infatti “è necessario provvedere con somma urgenza, alla rimozione del materiale depositato in prossimità della foce del fiume Misa, al fine evitare fenomeni di esondazione delle acque che possono mettere a rischio le aree urbane attraversate”.

    Fin qui nulla di particolarmente eclatante, ad eccezione del “particolare” che nell’ordinanza si legge che l’alluvione del 03/05/2014 è stata determinata “anche, come concausa, dalla ostruzione e mancata pulizia degli alvei dei fiumi”.

    Ma dopo otto mesi, visto che i lavori non sono stati fatti e la questione è molto delicata, è legittimo chiedersi che fine abbia fatto quell’ordinanza.

    Dopo la notifica, sia la Regione che l’Autorità di Bacino hanno scritto al sindaco. Abbiamo analizzato attentamente quanto scritto dai due enti e siamo rimasti basiti.

    Nelle valutazioni la Regione non lascia scampo alle responsabilità in capo al Comune: “la competenza per l’effettuazione dei lavori richiesti è in capo al Comune di Senigallia ai sensi delle norme nazionali e regionali vigenti”.

    A coronamento l’Autorità di Bacino afferma quanto sempre denunciato da Senigallia Bene Comune ovvero che “la foce del Fiume Misa è chiaramente protesa verso il mare per successive trasformazioni antropiche, ciò rende più facile la sedimentazione lungo il tratto terminale e conseguentemente la necessità di dragare il porto – canale…”. Ovvio!

    Regione ed Autorità di Bacino quindi definiscono tale ordinanza illegittima, viziata da eccesso di potere, se non addirittura nulla per difetto assoluto di attribuzione. E diffidano il Comune di Senigallia a ritirare l’ordinanza in autotutela ed a effettuare l’intervento, qualora analisi idrauliche evidenzino e confermino l’incremento di rischio, ad oggi solo presunto.

    Cosa ha fatto il sindaco, dopo queste lettere? Ha ritirato l’ordinanza od eseguito i lavori? Nulla di tutto ciò, ha semplicemente invitato la Regione ad aprire un “tavolo tecnico”, dimenticandosi della sua ordinanza… Ma sindaco, non l’avrebbe dovuto chiedere prima di firmare l’ordinanza?!?

    Tutto questo ha dell’incredibile e ovviamente i cittadini non ne sanno nulla!

    Senigallia Bene Comune ha sempre denunciato tale situazione, avanzando anche delle proposte, tutte bocciate dall’attuale maggioranza.

    Leggendo le lettere ufficiali in risposta all’ordinanza di Mangialardi le parole che più rimangono impresse sono: “eccesso-straripamento di potere”. Pur rimando nel merito, le parole del diritto hanno un riverbero anche nella quotidianità di un’amministrazione che fatica a dialogare con tutti: cittadini, istituzioni e anche con chi è all’interno della stessa maggioranza.

    A fronte di tutto ciò, c’è un muro di tutela dell’establishment partitico senigalliese che, contro ogni evidenza, supinamente continua ad avallare un sistema dannoso per la città, finito e malato fino alla radice.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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