• Per la gestione della piscina delle Saline c’era tutto il tempo per indire una gara regolare


    PiscinaSalineDalla stampa abbiamo appreso l’avvio di una raccolta firme per contestare la decisione del Comune di chiudere la piscina delle Saline durante l’orario di pranzo.

    Siamo solidali con chi ha promosso tale iniziativa ed invitiamo gli utenti a firmare.

    C’è da stigmatizzare la condotta dell’amministrazione comunale. Sin dal dicembre 2016, considerato che il 31/07/2017 sarebbe terminata la proroga alla gestione UISP, avevamo chiesto di indire la gara pubblica per trovare un gestore. Se l’amministrazione avesse voluto indire la gara, il tempo sarebbe stato più che sufficiente.

    Invece, pur avendo detto a parole, sia il sindaco sia il consigliere delegato allo sport, che il Comune avrebbe indetto la gara, a giugno 2017 gli stessi amministratori ci “regalano la sorpresa”: nessuna gara ma gestione diretta dal 01/09/2017. Se avessero voluto, ci sarebbe stato tutto il tempo di fare le cose per bene.

    Ricordiamo inoltre che il Comune ha rigettato per ben tre volte la proposta di progetto di finanza presentato dalla UISP a settembre 2016, febbraio 2017 e maggio 2017. Quindi se spese impreviste vi saranno, saranno da imputare unicamente alla incapacità amministrativa e politica di coloro che dovrebbero amministrare il Comune con oculatezza, trasparenza ed imparzialità.

    Da ultimo, sarebbe interessante sapere quali persone del Comune, se dipendenti o amministratori, forniscano notizie palesemente false che tendono a mascherare le reali responsabilità del sindaco che ora ricorre a mezzucci ridicoli per scaricare le proprie colpe.

    Intanto sollecitiamo tutti i cittadini a firmare la petizione promossa.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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  • Il sottopasso tra Borgo Molino e via Capanna era solo una promessa elettorale

    Lettera aperta di Silvia Costanzi di Senigallia Bene Comune al Sindaco Maurizio Mangialardi

    costanzisilviaSignor sindaco,

    credo che ormai lei abbia superato ogni limite di decenza istituzionale. Mi rivolgo con un lei perché sono una signora e so che cosa sia il rispetto per una persona che riveste un ruolo civico-istituzionale più alto del mio. Ma lei forse non sa nemmeno di cosa stia parlando perché purtroppo non ha assolutamente bene in mente che cosa possa in qualche modo significare la parola rispetto.

    Parlare “politichese”, giocare con artifizi letterali e retorici è ben concesso, anche se a volte può risultare noioso per chi ascolta, ma prendere in giro per i propri comodi e interessi di partito soprattutto chi è più vulnerabile perché colpito da una calamità naturale, non è ammissibile da nessuno, a maggior ragione da chi ricopre una carica che dovrebbe per primo tutelare i suoi cittadini.

    In campagna elettorale 2015 ha affermato, dopo un lunghissimo sproloquio, nel circolo di Borgo Molino (mi rammarico di non aver registrato l’incontro, ma molti si ricorderanno e ne potranno essere testimoni), che per il suo ipotetico e futuro mandato (purtroppo oggi reale) non era in grado, visti i tempi storici, di fare promesse ad alcuno, ma!, a noi, colpiti dall’alluvione, si sentiva in dovere di farne una: realizzare il sottopasso che collega Borgo Molino con la zona di via Capanna. E ahimé, la maggior parte dell’assemblea si è alzata applaudendo. (Ricordo ancora quanto rimasi sconcertata da quegli applausi e il seguito purtroppo mi ha dato ragione).

    Oggi, a distanza di ben due anni, alla sollecitazione di un concittadino sull’esecuzione del sottopasso promesso, lei risponde sulla sua bacheca così: mi sembra quindi che, nel momento di pensare al nuovo sistema di viabilità, siano state ampiamente ascoltate le esigenze dei residenti di Borgo Molino, che rimane comunque una frazione con caratteristiche urbanistiche dove rimane francamente difficile, con le risorse a disposizione, pensare di fare di più. 

    Prima di fare promesse, non era più serio e corretto valutare la fattibilità della cosa? O è stata solo scaltrezza politica e disumana per ottenere consensi da una parte della popolazione già ferita e per questo più vulnerabile?!

    Rimango senza parole. Anzi, un’ultima cosa gliela voglio dire: se ha almeno ancora un briciolo di quella cosa denominata DIGNITÀ ISTITUZIONALE, scenda dalla poltrona e ritorni a casa.

    Cordiali saluti…bagnati.

    Ah dimenticavo, stupisca me e i nostri concittadini: faccia partire i lavori”.

    Silvia Costanzi – Senigallia Bene Comune

    Foto dell’area in cui dovrebbe essere realizzato il nuovo sottopasso tra Borgo Molino e Capanna:

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  • Commissione sanità su chiusura UTIC rinviata per assenza del Sindaco

    ospedaleVicenda della chiusura U.T.I.C. dell’Ospedale di Senigallia: la seduta della IV Commissione del 31/07 è stata rinviata.

    Convocata il 25/07, dopo la seduta del giorno precedente in cui si apprendeva della sospensione delle determine Asur in discussione, la 481/2016 e la 361/2017 (PER INCISO SULL’ALBO PRETORIO ASUR, AD OGGI NON RISULTA ALCUNA DETERMINA IN TAL SENSO – A questo link http://www.asur.marche.it/viewdoc.asp?CO_ID=26053 ogni cittadino può trovare le informazioni che vuole sulle Determine ASUR, senza ascoltare le parole, spesso vuote, di chi amministra la cosa pubblica), dopo il Consiglio comunale del 27/07, è arrivato questo rinvio per assenza del sindaco (che è anche assessore alla sanità) e dell’assessore ai servizi sociali.

    Ci domandiamo il perché di questo rinvio? Cosa avranno, sindaco ed assessore, di più urgente da fare? Perché il sindaco sembrerebbe abbia incontrato i primari dell’ospedale cittadino, nel pomeriggio del 28/07?

    Qui si tratta del diritto alla salute delle persone, del diritto ad avere un servizio ospedaliero che fornisca prestazioni sanitarie adeguate. Tutto deve avvenire in trasparenza e verità. Basta con logiche di bilancio, con compromessi al ribasso a discapito dei cittadini.

    Perché Angeletti, presidente della IV commissione, è stata rinviata la Commissione a data da destinarsi?

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  • Nell’area vasta 2 c’è spazio per l’Ospedale di Senigallia

    ospedalePer la seduta del Consiglio comunale del 27 luglio 2017 noi di Senigallia Bene Comune avevamo richiesto che venisse discusso l’ordine del giorno con cui abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione temporanea con il fine di porre l’attenzione sulla problematica dei tagli all’Ospedale di Senigallia.

    Per il momento a causa di questioni del regolamento comunale, non è stato possibile discuterlo. Ho pertanto richiesto al segretario comunale di trasmettere al presidente della 4 commissione l’ordine del giorno per inserirlo negli argomenti da discutere nella commissione che si terrà lunedì 31 luglio e poi di portarlo a votazione per il prossimo consigli comunale.

    Intendo comunque portare a conoscenza di tutti voi, l’intervento che avrei illustrato in Consiglio per Senigallia Bene Comune. In esso sono riportate alcune delle disposizioni nazionali, regionali e comunali e trovate i dati da cui si evince la possibilità certa, non remota, di potere avere nell’Area Vasta 2 due Ospedali uno a Senigallia e l’altro a Jesi, Fabriano e Osimo: “Occorre solo la volontà politica per attuarlo”

    Dato che si parla del diritto irrinunciabile alla salute di tutti noi, Senigallia Bene Comune continuerà a vigilare in maniera attiva e fattiva e ad informarvi sugli sviluppi futuri.

    L’intervento che avremmo voluto illustrare in commissione:

    Buonasera a tutti anche a chi ci sta ascoltando da fuori tramite Radio Duomo o la diretta streaming. Prima di affrontare nel merito la questione ospedale, considerata la rilevanza sociale della vicenda, intendo fare una doverosa premessa.

    Lei sindaco ha un’idea di partecipazione dei cittadini alla politica, quella vera, pari a zero. E molte sono le sue esternazioni che vanno in questa direzione.

    Le prime due sono recentissime. Sono le sue affermazioni nella seduta di Commissione di lunedì quando, riferendosi ai numerosi cittadini presenti, ha avuto l’ardire di affermare “Basta che stanno zitti chi se ne frega” ( sa la diretta streaming era iniziata prima della commissione e quindi si è sentito chiaramente quanto stava dicendo) e poi durante la commissione ha dichiarato che la numerosa presenza era dovuta all’improvvido tam tam sui social… e che dire del video da lei girato? Ha immortalato i cittadini presenti?

    La terza risale nel tempo, marzo 2014 quando in una riunione con dei cittadini che si erano impegnati in una raccolta firma ebbe il coraggio di dire – dopo aver elencato i vari comitati che si erano formati a Senigallia – che lei i comitati li ha uccisi tutti, salvo poi tentare di porre rimedio dicendo che per uccidere intendeva ascoltare: per la serie quando la toppa è peggio del buco…

    Questa è la sua considerazione della partecipazione dei cittadini, soprattutto se hanno un’idea diversa dalla sua.

    E quanto ho detto sopra, applicato all’argomento sanità è foriero di cattive notizie per Senigallia.

    Lei come sindaco avrebbe dovuto essere il primo a chiedere la presenza, quanto più numerosa possibile, dei cittadini ed esserne contento, anzi avrebbe dovuto far tenere la seduta nell’aula consigliare o a San Rocco per dare un’adeguata accoglienza, soprattutto agli anziani. Ma così non è stato perché, e la tentata fusione con Morro d’Alba ne è la riprova, meno i cittadini sono coinvolti, resi edotti delle cose, meglio è… per la sua carriera di partito, non certo per la città!

    Detto questo, veniamo al merito della questione ospedale di Senigallia. Partendo dalla determina ASUR 361 del 23 giugno 2017, con cui si dispone la chiusura dell’UTIC mi preme evidenziare alcune disposizioni normative:

    1. La Legge 135 /2012, a cui ha fatto seguito il decreto Balduzzi, fissa i posti letto per acuti in 3 su 1000 abitanti e un + 0,7 su 1000 abitanti di lungo degenza
    2. L’ospedalizzazioni pari a 160/1000 abitanti di cui il 25% in Day Hospital
    3. La riduzione dei posti letto sopprimendo alcune U.O.C.

    Inoltre prevede di istituire:

    1. Network dell’Alta Specialità
    2. Network Ospedaliero di integrazione clinica per la acuzie
    3. Network territoriale socio sanitario per le post-acuzie, sub-acuzie e fragilità.

    La giunta regionale con le delibere 1537 e 1590 del 2012 ha recepito quanto ho appena detto e definito le reti cliniche: “La rete clinica dell’Area metropolitana, caratterizzata dallo spostamento delle prestazioni di media complessità dall’Azienda Ospedaliera – Universitaria (alla quale sono richieste prestazioni di alta specialità ed alta complessità) agli Ospedali di Senigallia e di Jesi”.

    Gli è stata data attuazione? No hanno sostituito Senigallia con Jesi e anziché due ospedali di integrazione clinica per la acuzie ne hanno lasciato solo uno; questo va contro quanto consente la Legge 135 /2012 che dispone la ripartizione delle Unità Operative Complesse e Semplici sulla base dei residenti presenti sul territorio di competenza della struttura ospedaliera e delle zone vicine che lo utilizzano a vario titolo.

    Si parla sempre del risparmio in sanità e un grosso problema, per una efficiente ed economica organizzazione a rete, sta nelle quattro aziende che si occupano di sanità nelle Marche dotate ognuna di autonomia giuridica e imprenditoriale: Ospedali marche nord e di Ancona, l’INRCA e la ASUR. Queste 4 aziende devono integrarsi per offrire la dovuta assistenza ai marchigiani ma tale situazione non è stata affrontata con nessuna Delibera di Giunta Regionale neanche con la 665/2015 e quindi si organizzano e si interfacciano come vogliono. In parole povere per organizzarsi al meglio e risparmiare al massimo ci deve essere una sola ASUR ma deve esserci anche un solo Ospedale: cioè due aziende e non quattro.

    Torniamo a noi, Senigallia che era la prima della Rete ad alta specialità delle Acuzie dell’area vasta 2 oggi si trova estromessa dall’alta specialità per un 75%.

    Ma analizzando quanto dispone il decreto Balduzzi e ascoltando quanto ribadito dal Direttore generale ASUR e cioè: nella nostra area vasta 2 si possono avere 1 Network dell’Alta Specialità e 2 Network Ospedalieri di integrazione clinica per la acuzie, la scelta più logica era quella di lasciare i due Network Ospedalieri mantenendo nel contempo quanto era già previsto dalle delibere 1537 e 1590 del 2012 cioè far si che dall’Azienda Ospedaliera – Universitaria (alla quale sono richieste prestazioni di alta specialità ed alta complessità) le prestazioni di media complessità vengano spostate agli Ospedali di Senigallia e di Jesi. Dobbiamo anche ammettere che una volta istituito uno solo ospedale molto ma molto difficilmente si sarebbe potuti tornare indietro per ad averne due.

    Quindi Senigallia, per la sua posizione geografica e per il numero di abitanti dovuto alla grande presenza turistica, poteva rimanere il primo dei due ospedali dell’AV2 e Jesi poteva rimanere il secondo ospedale con collegati gli ospedali di Osimo e Fabriano.

    Una possibile ripartizione delle UOC tra le tre strutture del secondo polo ospedaliero potrebbe essere il 50% a Jesi, e il 25% ad Osimo e Fabriano.

    Con questa strutturazione il problema dell’UTIC non si sarebbe minimamente posto e tale strutturazione potrebbe consentire un considerevole risparmio in euro e una sensile riduzione dei tempi di percorrenza sia per i dipendenti che per i cittadini.

    La nostra amministrazione aveva tra l’altro già deliberato con la DG 72/2011 di istituire un Efficace dipartimento di Emergenza e Accettazione di Primo Livello nel nostro Ospedale precorrendo quanto in seguito aveva deliberato la Regione.

    Allora io chiedo oggi a tutto il consiglio comunale e alla giunta, tenendo anche conto che il nostro sindaco è in carica dal 2010 ad oggi, come mai non avete controllato che si desse corso alla realizzazione di quanto era stato da voi stessi deliberato:

    • dapprima del dipartimento di Emergenza e Accettazione di Primo Livello deliberato dal nostro Consiglio Comunale;
    • poi alla rete dell’Area metropolitana, caratterizzata dallo spostamento delle prestazioni di media complessità dall’Azienda Ospedaliera – Universitaria, all’ Ospedale di Senigallia in primis e poi di Jesi come deliberato dalla Regione?

    Avreste tra l’altro, per ottenere il risultato, potuto utilizzare l’autorevolezza istituzionale che riveste il nostro sindaco Mangialardi dato che, oltre che sindaco di Senigallia, è il presidente dei sindaci della ex-ZT4, dell’Area Vasta 2 e dell’ANCI Marche?

    Allora pongo questa domanda a tutti i presenti e a chi ci ascolta da casa: chi ha voluto e quali sono le motivazioni addotte per la soppressione dell’UTIC a Senigallia, dove esiste da sempre una struttura Cardiologica territoriale e una ospedaliera, per andare ad aprirne una a Fabriano dove non c’è nessuna Struttura Cardiologica? Che senso ha e soprattutto che beneficio porta ai cittadini?

    Nel 2008 i NAS controllando le sale operatorie di Senigallia diedero delle prescrizioni obbligatorie per rimuovere gli inconvenienti presenti e per metterle a norma assieme alla Rianimazione. (È per tale motivo che attualmente nell’UTIC abbiamo ancora 4 posti letto riservati alle rianimazione. )

    Ma vi chiedo dove sono finiti gli euro stanziati e messi a bilancio che erano necessari per l’adeguamento a quanto disposto dai NAS? Tale somma è stata presente in bilancio fino al 2016 e poi n’è uscita senza averla utilizzata per i lavori: a cosa è stata destinata?

    È chiaro che oggi con la determina 361 del 23 giugno la volontà dell’ASUR è di arrivare in tempi abbastanza brevi a chiudere i reparti di: pronto soccorso per quanto concerne i codici rossi (cosi si finirà anche da noi, come sentiamo spesso in televisione, con l’ambulanza che gira di ospedale in ospedale per la regione fino a che il paziente muore prima di poterlo visitare e stabilizzare), ostetricia, chirurgia, cardiologia e ortopedia dove si trattano cioè casi che potrebbero aver bisogno del reparto di emergenza o che a seguito di interventi complicati potrebbero richiedere l’utilizzo della terapia intensiva o della rianimazione.

    Si, tale volontà, è chiara perché se qualunque tipo di emergenza non potrà essere gestita all’interno della struttura ospedaliera di Senigallia perché i cittadini dovrebbero scegliere di farsi operare a Senigallia? Se malauguratamente un paziente dovesse avere una complicazione durante l’intervento e di conseguenza entrare in fase di emergenza dovrebbe essere immediatamente trasportato a Torrette o a Jesi e se non c’è posto in nessuno dei due dovrebbero portarlo fino a Fabriano.

    Molto difficilmente arriverebbe in tempo utile, almeno senza aver subito danni.

    Le strumentalizzazioni della sanità, cioè del diritto delle persone ad essere correttamente assistite, da parte dei partiti e delle aziende che si avvantaggiano con tali disposizioni è vergognoso e va perseguito in ogni modo e in ogni luogo.

    Vi chiedo quindi di istituire una commissione temporanea ASUR denominata “Commissione ASUR Senigallia”, composta da tutti i Capogruppo, per affrontare la grave situazione attuale e futura del polo Ospedaliero e Sanitario di Senigallia con l’obbiettivo di discutere con la direzione ASUR e la Regione Marche delle problematiche esistenti nel nostro polo Ospedaliero e Sanitario fino alla loro risoluzione, avendo come fine primario la tutela della salute dei cittadini di Senigallia.

    Giorgio Sartini – Senigallia Bene Comune

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  • Lunedì in commissione si discute la chiusura di molti servizi sanitari

    exgilLunedì 24 luglio alle ore 18:00 nella Sala Polivalente posta a Piano Terra del Palazzo Nuova Gioventù (EX-GIL) – v.le Leopardi, 6 Senigallia si riunirà la 4° Commissione Sanità e Senigallia Bene Comune invita ad una partecipazione massiccia dei cittadini.

    Non è una convocazione come tante, perché riguarderà il futuro della sanità senigalliese e dunque di tutti noi cittadini. Il tema come sappiamo riguarda una parola molto antipatica soprattutto se applicata alla salute: razionalizzazione…… tradotta: chiusura di alcuni servizi sanitari fondamentali per il nostro ospedale. È triste dirlo, ma c’è la consapevolezza che i criteri di localizzazione dei servizi sanitari non siano attuati secondo una logica di tipo demografico (concentrazione di maggiore popolazione) ma piuttosto secondo “equilibri di partito” che nulla hanno a che vedere con la buona politica a favore dei cittadini. Tutto questo è grave e preoccupante.

    La maggioranza che amministra Senigallia (targata PD, con la stampella di certa sinistra) in questi anni ha straparlato con il suo solito burocratese, lasciando lettera morta quanto venne deliberato in Consiglio comunale il 27 luglio del 2011 (ben 6 anni fa), in merito alla Mozione per il Dipartimento di Emergenza e Accettazione di primo livello presso l’ospedale di Senigallia (c.d. DEA). Da quella mozione più nulla. Se da più parti è stato detto che la politica deve svolgere il suo ruolo, come gruppo di opposizione invitiamo i cittadini alla partecipazione e come consigliere sollecito i miei colleghi della maggioranza ad intervenire in sede di commissione attraverso una valida documentazione che attesti i ‘traguardi raggiunti’.

    Chi non potrà essere presente ma vuole seguire la commissione in diretta o rivederla dopo due giorni si può collegare al seguente link: http://senigallia.halleymedia.com/live149-IV-commissione.html

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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