• Escavo del porto: il Sindaco cessi gli attacchi personali e risponda nel merito


    escaviAncora una volta il sindaco pro-tempore di Senigallia non entra nel merito delle osservazioni, fatte da Senigallia Bene Comune, alla Determina n.304/2017, circa il riversamento del materiale rimosso dal fondale del “Porto della Rovere” in un’area destinata alla balneazione e a zona di produzione di molluschi bivalvi.

    Ancora una volta si preferisce attaccare personalmente chi muove delle giuste osservazioni documentandole, perché il diritto di critica, verso chi governa irresponsabilmente questa città, non è consentito. Per l’ennesima volta, per nascondere il fatto di essere stati nuovamente colti in fallo, viene fatto uno sproloquio sul fatto che Senigallia Bene Comune non ha a cuore il bene dell’imprenditoria senigalliese legata al porto turistico, trascurando che tale ordinanza espone a rischio in primis la salute dei cittadini, che si recheranno a fare il bagno in quell’area, poi l’economia dei bagnini che operano di fronte al rettangolo di sversamento e infine l’economia dei pescatori senigalliesi che pescano nelle tre miglia riservate alla pesca dei molluschi bivalvi.

    Questo però non viene detto, perché è scomodo e si vuole “girare la frittata” scaricando, su chi ha messo in evidenza il problema, responsabilità che sono solo dell’amministrazione, amministrazione che prende decisioni senza valutarne le conseguenze e la fattibilità giuridica. Sindaco pro-tempore, cambi strategia, i cittadini si sono stufati di questo suo atteggiamento ed hanno ben capito chi tiene effettivamente ai loro interessi!

    Noi di Senigallia Bene Comune non ci fermiamo andiamo avanti e, nell’interesse dei cittadini e della città, denunceremo agli organi preposti ogni atto indebito compiuto da questa amministrazione, visto che non ci rimangono altri mezzi per far valere le nostre legittime esigenze e i nostri diritti di cittadini. Sindaco pro-tempore perché non accetta alcun confronto, nel merito delle questioni con l’opposizione, e pretende di avere sempre la mano libera fuori da ogni regola democratica, di rispetto per le disposizioni vigenti e soprattutto delle nostre esigenze di cittadini.

    E’ finito il tempo in cui chi governava la città si poteva permettere di spadroneggiare, oggi ci sono cittadini che hanno alzato la testa e ora alzano la voce! Per chi vuole documentarsi sull’escavo del porto di Senigallia i documenti e le disposizioni normative sono state caricate sul nostro sito al seguente link http://www.senigalliabenecomune.it/dragaggio/

    Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

  • Dragaggio

    Dragaggio porto story.

    Per evitare polemiche sterili, e non documentate, sul dragaggio del porto riportiamo la segnalazione fatta da S.B.C. e i documenti che spiegano quello che si può fare e quando sulla base delle norme vigenti nella regione Marche.

    Decreto 114/2016 della Regione Marche valido per il rilascio dell’Ordinanza della Capitaneria di Porto di Ancona per l’effettuazione dei lavori di escavo e ripascimento – VEDERE LE DISPOSIZIONI dell’Allegato A a pagina 3 del file

    Articolo inviato ai giornali

     RIPORTIAMO IL TESTO DELLA SEGNALAZIONE INVIATA VIA PEC.

    Senigallia, 09/10/2017

    Spett.le           ASUR MARCHE – AREA VASTA 2 U.O. Igiene e Sanità Pubblica – Via Po, 13 – SENIGALLIA

    Spett.le           ASUR MARCHE – AREA VASTA 2  U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale – Via Po, 13 – SENIGALLIA

    Spett.le           A.R.P.A.M. Dipartimento Provinciale di Ancona – Viale C. Colombo, 106 – ANCONA

    Spett.le           CAPITANERIA  di PORTO di ANCONA – Banchina Nazario Sauro – ANCONA

    e  p. c.      Spett.le           PREFETTO di ANCONA

    Oggetto: Segnalazione di possibili inconvenienti derivanti dall’Ordinanza della Capitaneria di Porto di ANCONA n° 23/2017.

    Il sottoscritto SARTINI GIORGIO, Consigliere comunale della Lista Civica “Senigallia Bene Comune”, essendo venuto in possesso dell’Ordinanza del 06/04/2017 n° 23/2017 (Allegato 1) emessa dalla Sezione Tecnica Sicurezza e Difesa Portuale della Capitaneria di Porto di Ancona, ho potuto rilevarvi che l’Ordinanza prevede:

    “Il materiale oggetto di escavo delle aree “a – b – c – f – g”, verrà conferito nello specchio acqueo individuato dalle seguenti coordinate (area di immersione all. – 2):

    P1: LAT. 43°43’20.69 N – LONG. 013°13’37.05 E;

    P2: LAT. 43°43’15.05 N – LONG. 013°13’44.48 E;

    P3: LAT. 43°43’08.38 N – LONG. 013°13’34.73 E;

    P4: LAT. 43°43’14.02 N – LONG. 013°13’27.30 E;”

    Trovandosi tale area:

    1. all’interno dell’area di balneazione insistente tra la Rotonda a Mare e la foce del fiume Misa: area che tra pochi giorni sarà aperta alla balneazione;
    2. ad una distanza dalla costa inferiore all’area riservata, dalla D.G.R.M. 850 dell’1 agosto 2016, a zona di produzione dei molluschi bivalvi ai sensi del Regolamento CE del 29 aprile 2004, n. 854.

    Considerato che:

    1. tale area si trova in prossimità della foce del fiume Misa e del porto di Senigallia e che a causa delle correnti marine ivi dominanti, che procedono da sud-est in direzione nord-ovest, gran parte del materiale riversatovi sarà, con buona probabilità, trasportato di fronte al fiume, aumentando così l’occlusione della foce già presente, e altra parte sarà trasportata di fronte e dentro l’avamporto riducendo di fatto i tempi per l’effettuazione di un nuovo escavo del porto di Senigallia;
    2. l’ordinanza all’art. 1 punto II° afferma “nelle zone di mare suddettene vieta la balneazione;
    3. tra pochi giorni inizierà la stagione turistica;
    4. il moto ondoso continuerà a disperdere e a mantenere in sospensione il materiale oggetto di escavo per un lungo periodo rendendo le acque circostanti non limpide e non assolutamente sicure per la balneazione;
    5. gli operatori turistici sono già fortemente provati da una gravissima crisi turistica derivante dalla riduzione delle prenotazioni a seguito degli eventi sismici avvenuti nella regione e dall’aumento dei costi di gestione dovuto allo spiaggiamento dei rifiuti derivati con buone probabilità dalle modalità errate di pulizia dell’alveo fluviale del Misa;
    6. una ulteriore riduzione di presenze, causata delle condizioni delle acque marine non pulite, creerebbe una perdita di entrate insostenibile per le aziende turistiche operanti nella zona;

     CHIEDO

    1. all’ U.O. Igiene e Sanità Pubblica, all’ U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale e all’ A.R.P.A.M. di controllare la regolarità dello specchio acqueo individuato alla luce delle normative vigenti;
    2. alla CAPITANERIA  di PORTO di ANCONA di modificare cautelativamente l’area individuata, per evitare la possibilità d’insorgenza d’inconvenienti igienico sanitari, ai bagnanti e ai molluschi presenti nelle zone di produzione suindicate, e danni economici all’attività turistica e della pesca, trasferendo il quadrato in un’area posta ad oltre 3 miglia marine dalla costa: cioè al di fuori delle acque riservate alla balneazione e alla pesca.

    Distinti saluti.

    Giorgio SartinI

  • La nostra opposizione ha portato alla luce delle vere inefficienze

    rifiutiarenileIn merito alle esternazioni televisive di Mangialardi di pochi giorni fa in riferimento agli spiaggiamenti ed ad una ‘certa opposizione’ che sparla e mistifica la realtà Senigallia Bene Comune invita il sindaco a rimanere nel merito dei fatti e a constatare semplicemente il degrado in cui versa l’arenile di Senigallia.

    L’opposizione fa il suo mestiere: controlla, garantisce, denuncia e mostra l’altra faccia del cosiddetto “buon governo” che alla resa dei conti risulta essere tutt’altro. Abbiamo documentato in maniera inequivocabile, dati alla mano, che nel 2015 e nel 2016 l’80% del materiale conferito in discarica è costituito da sabbia e non da organico e dunque non è vero che l’aumento della Tari è stato determinato esclusivamente dalla necessità di coprire i maggiori costi dovuti al conferimento in discarica di materiale spiaggiato.

    Certo, sarebbe piaciuta a tutti una spiaggia pulita e soprattutto una tassazione più sostenibile per i cittadini di Senigallia ma purtroppo non è così e ribadiamo che al governo non ci siamo noi. Oneri e onori dunque.

    Invece di accusare l’opposizione diteci se i dati forniti dall’A.S.A. per gli anni 2011-2016 sono veri o se mistificano la realtà. Se sapesse di cosa si parla il sindaco dovrebbe capire che le spese per lo smaltimento del materiale spiaggiato non sono passate da “9 milioni 151 mila euro del 2015 ai 10 milioni 991 mila euro del 2016” perché di quei 9.151.000 € solo circa 27.000 € era il costo per gli spiaggiamenti; costo che è passato nel 2016 a circa 1.500.000€.

    Di una cosa siamo certi, e cioè che lo spettacolo degradante dei rifiuti sull’arenile debba al più presto finire perché siamo consapevoli che la stagione turistica è alle porte ed occorre dare ora una risposta concreta a tutti gli operatori.

    La nostra opposizione, dura e scomoda, ha portato alla luce delle vere inefficienze sia sul piano della gestione dei rifiuti sia sulla tassazione iniqua per i cittadini; disfunzioni peraltro già confermate su altri fronti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

    Dall’altra parte nessuna risposta, solo offese senza argomenti e senza chiarimenti a fronte di una documentazione inoppugnabile.

    Mangialardi e tutto il PD avrebbe preferito una opposizione addomesticata, pettinata, ad usum Delphini ma ahimè non è così. La mistificazione della realtà non ci appartiene perché non abbiamo interessi di parte da preservare né ora né mai.

    Giorgio Sartini
    Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

  • Ma quanto costa rifare i ponti cittadini a campata unica?

    PonteCampataUnicaLa maggioranza ha più volte detto che non ci sono i soldi per rifare i ponti Garibaldi e 2 giugno, arrivando a chiudere quest’ultimo per presunti problemi di sicurezza. Ma quanto costa rifare i due ponti a campata unica?

    Il Consigliere Sartini ha chiesto al sindaco quanto costasse il rifacimento dei due ponti tramite atti formali (una interrogazione a risposta scritta e due interrogazioni a risposta orale in Consiglio). Nessuna risposta dal sindaco, fino a quando gli uffici hanno detto che non c’era nessun preventivo e che ignoravano i costi di rifacimento a campata unica.

    Ma allora come può l’amministrazione dire che non ci sono i soldi, se non sa quanto costa rifarli?

    Senigallia Bene Comune, in ottica propositiva, ha dato il suo contributo sul tema, invitando il prof. Petrangeli – docente di Ponti presso l’Università di Pescara da 21 anni – a parlare alla 2° Commissione per chiarire sia i costi che le modalità tecniche di intervento.

    Il prof. Petrangeli ha illustrato che le campate da 10 metri, come quelle dei due ponti in questione, vengono giù solo se vengono giù le pile, e le pile non sembrano in condizioni tali da venir giù, quindi è una sciocchezza la chiusura di ponte II Giugno: “è un ponte che non campa altri quarant’anni, ma non è a rischio di crollo imminente. Non vale la pena metterci le mani, perché il costo è di poco inferiore a farli ex novo, e non essendo ponti di particolare pregio, non c’è nessun problema a demolirli e ricostruirli senza pile in alveo che sono devastanti, una sciocchezza, danno i problemi che sappiamo“. Il docente ha fatto presente comunque l’urgenza di eliminare i piloni in alveo perché pericolosi, in quanto, non solo accumulano i detriti in fase di piena, ma per effetto dell’attrito, rallentano la velocità dell’acqua attorno ad essi, peggiorando ulteriormente la situazione.

    Petrangeli ha poi presentato i costi di un intervento di rifacimento totale di un ponte di quel tipo: “700.000 € il costo del ponte, completo di fondazioni; con la progettazione ed il resto si può arrivare ad 1 milione e mezzo, ovvero un costo di 4.000 €/mq, anche se un ponte a quelle cifre è un “ponte d’oro”, si può fare tranquillamente con 1.500/2.000 €/mq. Non è un intervento che può avere un incidenza sulla gestione ordinaria di una città come Senigallia“.

    Il prof. Petrangeli ha dato anche una stima dei tempi: 3 – 4 mesi per l’intero intervento.

    A seguito delle spiegazioni del docente, l’assessore Monachesi ha dichiarato che certi calcoli e certe stime erano in grado di farle anche gli uffici comunali. Ma come mai allora quando il Consigliere Sartini ha chiesto tali informazioni, gli è stato risposto che non erano disponibili? E soprattutto, se tali calcoli erano noti agli uffici comunali, allora era anche noto che i ponti non erano a rischio crollo. Allora, perché è stato chiuso ponte 2 Giugno?! È evidente a questo punto che, non essendoci rischio di crollo, la chiusura è consequenziale ad un disegno politico, ma qual’ è sarà mai questo disegno? Forse la pedonalizzazione del centro storico? Questa maggioranza ha forse paura di ammetterlo pubblicamente?

    Sapendo adesso quanto costa rifare i ponti, possiamo anche indicare all’amministrazione di Senigallia, dove e come recuperare quei soldi; per esempio, possono iniziare a farsi restituire i soldi percepiti indebitamente dai dirigenti, come richiesto dagli ispettori del MEF (circa 200.000,00 €); possono farsi restituire i soldi per lo smaltimento dalla ditta che ha conferito in discarica la preziosissima “sabbia di velluto”, non ottemperando al contratto che prevedeva la separazione della sabbia, dai detriti (circa 3.000.000,00 €); potrebbe chiedere alla UISP i soldi non versati per la Piscina delle Saline, come canone concessorio negli ultimi 10 anni ed i soldi per le utenze pagate dal Comune (1.940.000,00 € ).

    Se gli amministratori facessero veramente bene il loro lavoro, i soldi ci sarebbero e tante irregolarità sarebbero state evitate; siccome in tutti questi anni non è prevalso l’interesse dei cittadini, ma le ambizioni dei singoli e gli interessi di parte, questo non è avvenuto.

    Senigallia Bene Comune ha scoperchiato la pentola e portato all’attenzione dei cittadini tante irregolarità.

    Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

  • Sartini consigliere “insopportabile” perché chiede chiarezza

    A Senigallia chi porta alla luce del sole numeri e dati concreti, sgraditi agli amministratori, diventa oggetto di esplicita intolleranza e poi non “viene più sopportato”.

    • Dire che è incomprensibile che dai rendiconti depositati in Comune emerga che la UISP ha gestito la piscina delle Saline “rimettendoci” ogni anno oltre 50.000,00 euro, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che in realtà la UISP per anni ha guadagnato centinaia di migliaia di euro con la gestione della piscina, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che ad oggi la UISP ha accumulato una disponibilità liquida di oltre 1.200.000,00 euro, come dimostra l’ultimo conto patrimoniale approvato, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che la gestione della piscina nel 2016 ha comportato un saldo attivo di oltre 140.000,00 per la UISP, mentre il Comune ha speso oltre 130.000,00, rende il sottoscritto insopportabile;
    • Dire che nei rendiconti di gestione presentati al Comune, la UISP non ha dichiarato l’ammontare complessivo degli incassi, rende il sottoscritto insopportabile.
    Ma a parte le dichiarazioni di insofferenza, sono soddisfatto perché il sindaco ha dichiarato che il Comune farà una gara pubblica o avvierà un progetto di finanza, rispettando quanto prescritto dal Codice degli appalti: meglio tardi che mai, aggiungo, perché è dal 2013 che si sarebbe dovuto procedere ad una gara d’appalto.

    I cittadini attendono una corretta ed oculata gestione del patrimonio comunale.

     Giorgio Sartini
    Collegamenti: