• Lavori affidati alla Cpl Concordia


    Il Comune fa ancora affari con la Cpl Concordia

    Il Resto del Carlino di domenica 5 luglio 2015

    Perché il Comune insiste ad affidare lavori alla Cpl Concordia?

    E’ del 22 giugno 2015 la determinazione dirigenziale n. 621 a firma del Dott. Mandolini con cui il Comune indirettamente assegna alla Cpl Concordia l’esecuzione di lavori di straordinaria manutenzione dell’impianto di deumidificazione presso il Centro Olimpico Tennistavolo di Senigallia, di proprietà comunale ma dato in gestione ad un’associazione sportiva.

    Il Comune però, come ogni altro ente pubblico, non può per i noti fatti di cronaca avere rapporti contrattuali con la Cpl Concordia; ma ciò che esce dalla porta entra poi dalla finestra.

    E’ opportuno ricordare che con determinazione dirigenziale n. 558 dell’8 giungo 2015, il Comune di Senigallia nella persona dell’Ing. Roccato Gianni prendeva atto “che in data 24/4/2015 la Prefettura di Modena ha emesso il provvedimento prot. 23741/2015/Antimafia/white list del 24/4/2015 a mezzo del quale ha escluso dalle proprie “white list” la citata impresa proponente” ed in forza dell’art. 10, comma 2, del d.P.R. n. 252/1998 (“Quando, a seguito delle verifiche disposte dal prefetto, emergono elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa nelle società o imprese interessate, le amministrazioni cui sono fornite le relative informazioni, non possono stipulare, approvare o autorizzare i contratti o subcontratti, né autorizzare, rilasciare o comunque consentire le concessioni e le erogazioni”) revocava “con effetto immediato, il procedimento attivato per la stipula del contratto relativo alla “Concessione di Servizio per la gestione, conduzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, fornitura di energia elettrica, realizzazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica e di adeguamento normativo sugli impianti di pubblica illuminazione e impianti semaforici del Comune di Senigallia, ai sensi dell’art. 278 del D.P.R. n. 207/2010”.

    Tornando al Centro Olimpico Tennistavolo, il Comune, adducendo l’assenza di fondi, avrebbe delegato l’associazione a sostenere direttamente la spesa, spesa che poi verrà rimborsata gradualmente dallo stesso Comune.

    Nell’accordo integrativo firmato dal Comune e dall’associazione sportiva, allegato alla citata determina, si legge che “l’Ufficio Gestione Edifici e Impianti in una nota del 16/06/2015 ha attestato la necessità dell’intervento e ha indicato, a seguito di indagine di mercato effettuata dallo stesso gestore, l’offerta della ditta CPL Concordia Soc. Coop. come più adatta alle necessità dell’impianto sportivo per una spesa complessiva di € 13.072,84 + IVA”.

    A seguito di istanza accesso atti avanzata dal nostro Consigliere Giorgio Sartini, con atto del 03/07/2015 prot.n.42764 il Comune ha inviato i preventivi per il citato lavoro; ebbene mentre i preventivi di due ditte venivano indirizzate all’A.S.D. Tennistavolo, la sede di Fano della Cpl Concordia ha inviato il proprio preventivo direttamente all’Ufficio Tecnico del Comune.
    Come se ciò non bastasse, nella corrispondenza comunale viene esplicitata la necessità che “la committenza dovrà essere il Centro Olimpionico Tennistavolo”, senza però darne una motivazione.
    Quanto accaduto è a nostro avviso grave e merita ogni più ampio approfondimento nelle opportune sedi.

    Perché l’indagine di mercato è stata affidata ad un soggetto privato e non è stata svolta dal Comune, visto che poi a pagare il lavoro sarà proprio l’ente comunale?
    Perché il preventivo della Cpl Concordia è indirizzato al Comune se l’indagine di mercato è stata fatta dal gestore della struttura?
    Perché il Comune insiste ad affidare lavori alla Cpl Concordia sede di Fano?
    Perché non sono state interpellate ditte del nostro territorio comunale?

    Vista la natura delle vicende giudiziarie che coinvolgono la Cpl Concordia e le conseguenze normative, Senigallia Bene Comune chiede al Sindaco di sospendere immediatamente la procedura in atto, affidando i lavori ad altra ditta scelta a seguito di indagine di mercato condotta dal Comune stesso.
    Quanto accaduto nulla ha a che vedere con la meritoria attività sportiva e sociale che l’A.S.D. Tennistavolo Senigallia, gestore dell’impianto, svolge nel Centro stesso.

  • L’emergenza non è usabile

    sfruttare emergenzaSfruttare l’emergenza idrica che stiamo vivendo è immorale. Nei momenti di criticità bisogna rimanere tutti coesi e pronti ad agire per evitare al massimo i problemi. È per tale motivo che ieri non abbiamo proferito parola in merito a ciò che stava succedendo, mentre era invece in moto uno scontro tra chi si definiva operativo ed estremo difensore della città e chi invece stavo sfruttando l’evento emergenza per fare campagna elettorale.

    Adesso che la situazione è più tranquilla vogliamo però esprimervi il nostro modo di pensare.

    Venerdì  scorso presso l’Auditorium San Rocco, mentre si stava svolgendo una conferenza della lista civica Senigallia Bene Comune, mi hanno avvisato dei problemi in arrivo nella città. Ho subito interrotto l’incontro per consentire al centinaio di persone presenti di poter raggiungere la propria abitazione in sicurezza e prepararsi all’evenienza di una esondazione del fiume.

    Nella prima parte della serata l’ing. Fornaroli aveva già illustrato il progetto per mettere in sicurezza la città da portate di piena del fiume fino a 900 mc/s, frutto della pluriennale esperienza sua e di oltre 500 persone tra ingegneri, geologi, architetti e geometri.

    L’ing. Vito Macchia, ingegnere idraulico per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale che ha scritto le zone a rischio del PAI e le norme relative alla sua applicazione, stava terminando la sua relazione su come operare nel rispetto delle norme in merito alla foce, ai ponti cittadini e all’alveo del fiume. Al momento dell’interruzione stava spiegando i problemi esistenti al km 6,5 della strada statale Arceviese inerenti il fiume Misa. Come illustra la foto, in quel tratto di strada il fiume sta minacciando la carreggiata, che si troverà quindi in serio pericolo alla prima piena importante. La situazione è così da mesi e nessuno degli amministratori si è impegnato per risolvere il problema. Se dovesse accadere qualcosa la colpa verrà data di sicuro al “fiume assassino”. Non sarà mai imputata alcuna responsabilità a chi non ha attuato la prevenzione in quel tratto fluviale. Ci si nasconderà dietro le solite scuse, prima tra tutte quella dei lunghi tempi burocratici. No. Non lo accettiamo, perchè in simili stati di emergenza il Sindaco ha l’autorità per intervenire immediatamente e poter sforare il tanto usato patto di stabilità.

    Noi ci siamo subito attivati, tramite un messaggio inoltrato dal nostro tecnico ing. Vito Macchia all’ing. Sbriscia (responsabile a livello provinciale), per chiedere la chiusura immediata al transito dei veicoli in quel tratto.

    È stato fatto? NO.

    Se succede qualcosa la responsabilità di chi è? La risposta è semplice: ne è responsabile chi è a capo del COC nelle fasi di emergenza. Quindi il sindaco di Senigallia e di rimando anche l’ing. Sbriscia.

    Come Lista Civica poniamo delle semplici domande. Perchè non sono stati iniziati i lavori di prevenzione necessari per eliminare i problemi delle piene improvvise o lente? Quei lavori erano indispensabili e forse prioritari rispetto al taglio degli alberi nel fiume?

    Ancora, perché nessuno ci ha risposto, in merito alla bozza di progetto trasmesso all’Assessore all’urbanistica Simone Ceresoni già da ottobre 2014, per la messa in sicurezza della città dalle piene fluviali?

    Oggi i fondi per gli interventi necessari a garantire una certa tranquillità ai nostri cittadini ci sono e devono essere utilizzati in modo adeguato. Non dobbiamo e non possiamo permetterci di continuare a sperperarli in lavori inutili e controproducenti.

    La città deve convivere in tutta tranquillità con il fiume. Deve anzi poterne godere sia come ricchezza ambientale e sia dal punto di vista economico. Perché il fiume, in una ottica di Bene Comune e se davvero ben gestito, è una risorsa, non una disgrazia.

    I nostri ingegneri Giuseppe Fornaroli e Vito Macchia sono da tempo pronti a gestire il nostro fiume.

    E tutti noi siamo pronti al cambiamento, perché cambiare SI PUO’ ma soprattutto SI DEVE.

  • Fiume e città, una pacifica convivenza

    Vito Macchia (2)Vito Macchia. Il tecnico che si oppose alla deperimetrazione del PAI è con Senigallia Bene Comune. “Ogni mio sforzo e competenza sarà dedicato alla cura del rapporto Fiume-Città”.

    Sono Vito Macchia sposato con Jasmin e con due figli Gabriele di anni 20 e Alessandro di anni 13. Sono laureato in Ingegneria per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale all’Università di Ancona nel 1992; specializzazione post laurea all’Università “La Sapienza” di Roma in tecniche urbanistiche con tesi di specializzazione svolta sul tema del rischio idraulico del fiume Tevere. Dal 1992 di professione ingegnere libero professionista titolare di studio tecnico con sede in Montemarciano e più di recente con ulteriori attività inerenti la geologia e la difesa del suolo e il settore delle mediazioni legali. Sono dipendente dal 1998 della Regione Marche e attualmente (a far data dal novembre 2014) sono assegnato all’ufficio che si occupa di rete ecologica, biodiversità e tutela animali. Dal 1998 sono stato in forze all’Autorità di bacino regionale delle Marche; presso tale ufficio regionale, con incarico di posizione organizzativa denominata Assetto idrogeologico.

    Ho fatto parte del gruppo di lavoro che ha predisposto il PAI (Piano assetto idrogeologico) in particolare seguendo il settore del rischio idraulico e le perimetrazioni delle aree a rischio idraulico e la normativa specifica del PAI dedicata al rischio esondazione. In tale ambito di redazione del PAI mi sono opposto alla deperimetrazione dell’area PAI del centro urbano di Senigallia del fiume Misa. Mi sono candidato perché ritengo in generale fondamentale la vita politica per il bene comune dei cittadini; ho già partecipato attivamente alla vita politica del mio comune come Consigliere comunale a Montemarciano dal 2004 al 2009 per la lista civica “Montemarciano di tutti”; ho aderito quindi con molto entusiasmo alla chiamata a partecipare rivoltami dall’amico, che stimo e candidato Sindaco della nostra lista Giorgio Sartini. In effetti il bene comune centro del nome della nostra lista è quello che cerca di essere il mio riferimento anche nella vita di tutti i giorni, anche e soprattutto come cittadino e come cittadino cristiano impegnato anche nel sociale.

    Attualmente ricopro anche l’incarico di tutore con nomina del Giudice tutelare del Tribunale di Ancona essendo iscritto anche nel relativo Albo dei tutori di minori ed in generale di persone in difficoltà. Cerco quindi di impegnarmi attivamente a 360 gradi nella politica intesa come polis. In particolare la scelta della partecipazione alla lista Senigallia Bene Comune è legata proprio alla mia passione per i fiumi e per la difesa del suolo, sentendo quindi, in particolare dopo la tragica alluvione dello scorso anno, il dovere di mettere a servizio della città la mia passione e la mia competenza in tale settore. Come già detto il mio impegno sarà a servizio della città di Senigallia in particolare per ristabilire la pacifica convivenza tra il fiume Misa e la città; in effetti per decenni la presenza del fiume, che attraversa l’intera città, è stata dimenticata dalle amministrazioni comunali che si sono succedute, fino alla tragica alluvione dello scorso anno. Il nostro compito sarà riportare in armonia tale rapporto, perché il fiume Misa possa diventare una risorsa preziosa per la città di Senigallia, così come lo è da sempre la sua spiaggia di velluto. Pertanto ogni mio sforzo e competenza sarà dedicato alla cura di tale rapporto Fiume-Città, senza comunque dimenticare le altre questioni e temi ambientali che da sempre mi appassionano e fanno parte del mio sapere e cioè la difesa della costa ed in generale le tematiche di tutela dell’ambiente.

  • Come sono gestiti i fondi per gli alluvionati?

    alluvione

    Scrivere questo articolo mi costa sacrificio ma è ora di far conoscere agli alluvionati e a tutti i cittadini i comportamenti tenuti dall’Amministrazione comunale sulla gestione dei fondi per gli alluvionati.
    Il 18 settembre 2014 ho chiesto, in qualità di Presidente del Comitato Alluvionati Senigallia  al Sindaco del Comune di Senigallia di:

    1. conoscere chi era il responsabile della gestione dei contributi e delle donazioni, delle offerte e di quant’altro pervenuto, da parte di Enti, Fondazioni, Associazioni, Privati, Aziende ecc., da maggio 2014 ad oggi, a favore degli alluvionati di Senigallia;
    2. avere un elenco dettagliato di quanto pervenuto e di quanto era stato speso per singola voce, sia in entrata sia in uscita;
    3. conoscere quando sarà URGENTEMENTE DISTRIBUITO agli alluvionati il resto delle somme pervenute;
    4. conoscere i criteri di distribuzione utilizzati ed eventualmente, come Comitato, di poter partecipare a questa fase decisionale.

    Il 30 settembre 2014 il Sindaco rispondeva scrivendo che:

    1. i responsabili della gestione dei fondi erano il Sindaco ed il Vescovo di Senigallia;
    2. le offerte pervenute (senza trasmettere gli estratti conto dei quattro istituti bancari istituiti per ricevere le offerte) ammontavano ad un totale di € 1.441.182,54, mentre le uscite risultavano pari a 695.000,00 € (Bando 1000-2000-3000 €), senza indicare però a chi tali somme sono state erogate);
    3. punto 3 – senza risposta;
    4. punto 4 – senza risposta.

    Viste le risposte parziali e le domande rimaste senza riscontro, ho inoltrato un’altra lettera, in data 29 ottobre 2014, sollecitando un riscontro. Il risultato? Il silenzio assoluto.

    Trascorsi i 30 giorni, previsti per legge, ho diffidato il Sindaco, tramite l’invio di una P.E.C. (Posta
    Elettronica Certificata), a riscontrare quanto legittimamente domandato.
    La risposta perveniva il 12 dicembre 2014, tramite e-mail normale, con allegata una lettera (protocollata il 5 dicembre 2014) ed il bando per l’assegnazione di contributi agli alluvionati relativamente al pagamento delle utenze domestiche per un totale di € 292.000.

    In base a quanto scritto dal Sindaco Mangialardi risulta pertanto che sono entrati, complessivamente, € 1.441.182,54 di cui € 695.000,00 distribuiti e € 292.000,00 in fase di distribuzione; tale ultima cifra è stata definita, sempre dal Sindaco Mangialardi, come “il saldo delle offerte pervenute e deliberate”.

    Ma dai conti del Sindaco mancano € 454.182,54: dove sono andati a finire questi soldi?

    Altra domanda: il secondo bando scadeva il 31 gennaio 2015, ma, ad oggi, i soldi non sono ancora stati distribuiti. Mi chiedo quindi: come mai queste somme tardano ad essere distribuite?

    Per finire due domande:

    1. Non pensate che dovrebbero essere pubblicati gli estratti conto dei 4 conti correnti su cui sono pervenute le offerte riservate ai cittadini alluvionati? Non ritenete doveroso dichiarare pubblicamente l’ammontare totale delle offerte raccolte (come d’altronde si è soliti fare in queste circostanze) magari inserendo anche il dettaglio delle singole offerte? Non sarebbe giusto farlo, in primis per le persone di buon cuore che hanno donato a noi i loro soldi?
    2. Non pensate che il sindaco debba inoltre informare i cittadini, sempre e solo per la trasparenza degli atti d’ufficio, su come sono stati spesi i 4.500.000,00 € stanziati dal governo Centrale con un rendiconto dettagliato on-line, voce per voce, come prevedono le normative vigenti?

    (Giorgio Sartini)

    Comunicazione intercorsa con Comune e Procura | Richiesta di non archiviazione alla Procura

    A questo link trovate gli altri documenti ufficiali.

  • Le bugie sulla situazione del Misa

    foce fiumeOgni senigalliese porterà a lungo impressa nella memoria la data del 3 maggio 2014 e quanto Senigallia ed i suoi abitanti hanno passato, anche coloro che non l’hanno vissuta sulla propria pelle. Ho letto il programma elettorale della coalizione per Mangialardi Sindaco e sono rimasto sbalordito.

    Questo, oltre a ricalcare gran parte di quanto già scritto nel programma per le elezioni del 2010, termina nell’ultima pagina con una affermazione incredibile: “vogliamo chiudere questo paino (piano) di lavoro per il prossimo quinquennio garantendo che Senigallia è già da ora e lo sarà sempre più, una città sicura e tranquilla nei rapporti con il suo fiume Misa”. Mi rendo conto che in questo periodo elettorale il sindaco uscente sia a “caccia di voti” ma non trovo accettabile che ciò venga fatto raccontando bugie sulla situazione del fiume. Bugie che mettono a rischio noi cittadini.

    Facciamo un passo indietro e ricordiamoci della portata del fiume il 3 maggio 2014: 600 mc/s. Un anno fa il fiume è esondato in 22 punti e la foce si trovava in condizioni migliori rispetto alle attuali. Oggi infatti è completamente chiusa dalla ghiaia trasportata dal fiume, come ognuno di noi può osservare facendo due passi sul molo. Verso la parte finale è spuntato un isolotto; alcuni gli hanno fatto delle foto, ad altri ha fatto sorridere. Ma avete idea di cosa significhi quell’isolotto? Significa che con una portata di soli 300 mc/s (la metà di quella del 3 maggio 2014) Senigallia sarà già a rischio esondazione. Quello alla foce è solo il primo degli interventi necessari per poter dormire sonni tranquilli, in pace col fiume.

    Noi di Senigallia Bene Comune tutto ciò lo sappiamo bene; è per questo che abbiamo dedicato una intera parete della nostra sede alle immagini chiave per potervi spiegare, da un lato la reale situazione del fiume, dall’altro i provvedimenti indispensabili da realizzare. Non possiamo tollerare la Pinocchiata, apparsa sul programma elettorale, secondo cui la città è sicura e tranquilla rispetto alle piene del Misa. È vero che l’Amministrazione deve “esorcizzare il terrore” che ha dell’alluvione, ma non può permettersi di carpire, per scopi elettorali, la buona fede dei cittadini. Il Sindaco in primis e i tecnici comunali sono responsabili dell’incolumità delle persone. La gravissima situazione attuale è frutto dei lavori effettuati senza criterio, non dettati dal buon senso, nè dalla professionalità dei consulenti. Se in passato sono stati fatti gravi errori, oggi il minimo che si possa fare è tentare di porvi rimedio. Invece illudere gli elettori con affermazioni tipo: “Senigallia sta riacquistando tranquillità ma faremo di tutto perché nemmeno per un momento riaffiori la paura nei cittadini”: ciò lascia tutti noi di Senigallia Bene Comune con un grosso amaro in bocca.

    Vi informiamo pertanto che Senigallia Bene Comune ha organizzato un incontro con tutti i cittadini in data venerdì 22 maggio alle ore 21.00, presso l’auditorium San Rocco. Oltre a presentarci come lista, spiegando il nostro programma a tutti i cittadini, approfondiremo in modo particolare l’argomento alluvione, illustrando il progetto per la messa in sicurezza del fiume elaborato dall’ingegner e architetto Giuseppe Fornaroli e dall’ingegner Vito Macchia, entrambi candidati per Senigallia Bene Comune. Estendiamo perciò l’invito agli alluvionati e a tutti coloro che hanno a cuore la reale messa in sicurezza del fiume. Noi vogliamo darvi certezze, non raccontarvi favole. Soltanto essendo informati si può scegliere al meglio.