• Non c’è più limite per gli incarichi al Sindaco Mangialardi


    mangialardiApprendiamo con preoccupazione l’ennesimo incarico (quello che lo vedrà a capo del Coordinamento Nazionale Salute di ANCI) ricevuto dal sindaco di Senigallia, ed anche presidente di Anci Marche, coordinatore dei Presidenti delle Anci regionali e presidente dell’Unione dei Comuni della Marca Senone, oltre ad altri ruoli ricoperti per il solo fatto di esser sindaco di Senigallia.

    Non possedendo egli il dono dell’ubiquità, il primo cittadino senigalliese non ha presenziato alle riunioni previste dai vari organi amministrativi di cui fa parte, soprattutto comunali che son quelli che a noi cittadini premono particolarmente (la seduta del consiglio comunale dell’Unione – nata da un anno ma che ancora deve partire – ne è un esempio); quel che è peggio, ci si domanda come possa svolgere in maniera corretta tutti questi incarichi, avendo già dato prova delle sue capacità amministrative a Senigallia, capacità delle quali non ci riteniamo affatto soddisfatti ed avremmo volentieri evitato che peggiorasse le cose assumendosi altri incarichi.

    Ad aggravare la cosa, il fatto che viene affidato l’ennesimo incarico ad un amministratore indagato per reati gravissimi, quali omicidio plurimo colposo, lesioni, disastro ambientale, inondazione.

    Ovviamente fatto salvo il principio di innocenza fino al terzo grado di giudizio, ci sono comunque da considerare fatti oggettivi molto gravi: come l’aver rinnovato alla UISP con lettera firmata di suo pugno la gestione per la piscina delle Saline a poche settimane dalle elezioni del 2015 mentre la normativa prevede una gara pubblica, l’aver favorito la formazione di “veri e propri cartelli” di aziende locali vicine alla sua amministrazione (relazione del MEF 2016), bugie reiterate in incontri pubblici (come quello per  il sottopasso di Borgo Molino, prima opera di urbanizzazione del nuovo supermercato MD, poi diventato semplice impegno morale del soggetto privato), lo spreco di soldi pubblici per il rifacimento di ponte Perilli senza apportare miglioramenti idraulici, la mancata vigilanza sulla pulizia delle spiagge (con trasporto in discarica di tonnellate di sabbia, “smaltimento” pagato da tutti noi con l’aumento della T.A.R.I.)… fatti oggettivi che sono la dimostrazione dell’inidoneità a ricoprire gli incarichi in essere, e tantomeno a prenderne di nuovi.

    L’indirizzo normativo (art. 53 D.Lg.s. n. 165/2001) generale per i dipendenti pubblici (principio che per noi dovrebbe valere anche per gli amministratori pubblici) è quello di evitare doppi, tripli e quadrupli incarichi, anche non retribuiti, proprio per evitare l’accentramento di potere, quindi, anche se in questo caso è possibile tale assegnazione, si va evidentemente contro un indirizzo morale quanto meno per motivi di opportunità.

    Ad aggravare la cosa, c’è poi la questione della rappresentatività di un Primo cittadino, che oltre ad aver perso nelle ultime elezioni più di mille voti rispetto alle elezioni precedenti, appartiene ad un partito che sta vivendo una gravissima crisi, probabilmente irreversibile, di consenso popolare. Quindi non capiamo come mai la scelta sia ricaduta proprio su di lui, non c’era forse nessun altro disponibile per questo ruolo? O forse il PD cerca ancora una volta di rosicchiare quel poco potere che gli resta, piazzando le sue pedine laddove ancora può?

    Ci auguriamo che questo ennesimo incarico non serva solo a fare selfie e dare visibilità, sperando che il suo operato cada presto nel dimenticatoio con quello dei suoi pari, rappresentanti di una politica con la p minuscola, arrogante e priva di contenuti, espressione di narcisismo ideologico con cui una elite meschina e culturalmente povera, ha governato il sistema, un sistema di arbitrio che “l’elite culturale ha trasmesso nel corso degli anni con un atteggiamento di impunità che gli veniva garantito e che oggi capisce non può più essergli garantito, perché esiste una sensibilità diffusa, che chiamiamo populismo, diffuso e trasversale, perché i cittadini hanno capito che c’è in gioco la propria sovranità, cioè la propria dimensione di cittadini liberi” (Gianpaolo Rossi).

    Incarichi istituzionali ricoperti:

    (fonte:http://www.comune.senigallia.an.it/site/senigallia/live/taxonomy/senigallia/vado_in_comune/organi/sindaco/mangialardi-maurizio.html )

    1. Sindaco di Senigallia
    2. Presidente Anci Marche dal 2013
    3. Presidente unione dei comuni della Marca senone
    4. Presidente conferenza dei sindaci area vasta
    5. Presidente ambito territoriale sociale
    6. Presidente della conferenza dei sindaci dei comuni aderenti al circuito della Terra del Duca (Gubbio, Pesaro, Urbino)
    7. Componente Cal Regione Marche
    8. Membro assemblea Ata
    9. Membro assemblea Atoo2
    10. Membro assemblea Gorgovivo
    11. Membro assemblea Multiservizi
    12. Membro assemblea Asa
    13. Membro assemblea Anci regionale
    14. Membro direttivo Anci regionale
    15. Membro assemblea Anci nazionale
    16. Membro assemblea coordinamento presidenti Anci regionali
    17. Membro assemblea Gestiport
    18. Membro Gac Marche
    19. Membro consiglio provinciale
    20. Coordinatore del Coordinamento Nazionale Salute di ANCI

    …che il prossimo incarico probabilmente possa essere il sigillo ad una fulgida carriera politica:

    21. Megadirettore totale di Gran Croc. Visconte Cobram … amante del ciclismo …

    Senigallia Bene Comune

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  • L’insostenibile leggerezza dell’Anci

    assemblea-nazionale-anci-a-vicenzaLeggendo la stampa, nostro malgrado siamo stati coinvolti in una giornata di (stra)ordinaria indignazione: si tratta dell’Assemblea Nazionale dell’A.n.c.i., in corso a Vicenza in questi giorni.

    E’ lì che il Sindaco di Catania, Enzo Bianco, stando alle notizie di stampa, avrebbe chiesto al Presidente della Repubblica di intervenire sui più alti organi di regolamentazione, affinché “la reputazione dei sindaci” venisse difesa e tutelata, oltre gli attacchi politici delle opposizioni (chiaramente, a prescindere che essi siano motivati o meno), e questo per la difesa di ciò che egli definisce “un avamposto della democrazia”.

    Difficile essere d’accordo con tale affermazione. Soprattutto quando si utilizzano parole di cui, evidentemente, ci si sta facendo strumento, per arrivare a toccare quello che è l’imbarazzante nocciolo della questione. E infatti, c’è di più. Dal Sindaco di Catania  viene portato il caso di “un sindaco”, facilmente identificabile per quello di Senigallia (grazie anche al più chiaro intervento della Presidente A.n.c.i. Veneto), destinatario di un indagine penale “per aver dato una mano alla sua città” , ovvero una di quelle azioni da lui citate, per cui “a tutti i costi bisogna trovare un colpevole”.

    Come può il presupposto “aver dato una mano alla propria città”, essere l’oggetto di un procedimento penale, secondo il sindaco Enzo Bianco? Perché si vuole proiettare un’immagine così distorta dei fatti di quanto accaduto prima, durante e dopo l’alluvione del 03/05/2014, che ha interessato perdite umane, e innumerevoli danni? E questo, solo per la difesa degli interessi di una singola figura, al fine di farla apparire come “martire” delle proprie responsabilità, cosa che chiaramente non sta al Sindaco di Catania affermare come verità?

    Già, perché il Sindaco di Catania forse ha dimenticato che tra i compiti assegnati a chi ricopre la sua carica, si erge su tutti, proprio la responsabilità dell’incolumità pubblica. Se un Primo cittadino omette di adottare un’ordinanza, o comunque qualsivoglia altro atto o comportamento impeditivo di un evento dannoso, ne risponde penalmente, con le conseguenze del caso. Ecco spiegato il perché ultimamente il sindaco di Senigallia emetta una ordinanza totalmente inutile e cosa ancor più grave senza un seguito; ordinanza additata da altri Enti come uno “straripamento di poteri”.

    Ma questo il Sindaco di Catania non lo cita, forse la sua fonte non glielo avrà nemmeno detto. A noi, viene da chiederci chi sia, il vero avvocato difensore del sindaco di Senigallia? Perché, lungi dall’attribuire delle responsabilità al sindaco Mangialardi, domandarsi quale sia stata la fonte d’informazioni a cui il Sindaco Bianco abbia attinto, per arrivare addirittura alla conclusione (visto che si presume che poco o nulla sappia sulla alluvione avvenuta a Senigallia) che il caso di Mangialardi vada addirittura richiamato all’attenzione del Presidente della Repubblica!

    A noi sembra invece che si stia facendo un utilizzo distorto, e gravissimo delle Istituzioni, affinché l’immagine del sindaco di Senigallia possa essere intesa come martire, e venga portata il più possibile all’attenzione nazionale, al fine di creare una pressione sul lavoro che la magistratura sta facendo da anni, per la cittadinanza di Senigallia, lei sì, vera martire di tutta questa vicenda, per cui questi “potenti” continuano a non spendere nemmeno una parola nei loro incontri. Il tutto, a pochi giorni in cui il sindaco verrà ascoltato in Procura.

    Già a livello locale poi, la questione va dalla incerta costituzione di parte civile del Comune di Senigallia, fino alle questioni sempre meno chiare della realizzazione del PercorriMisa, passando per la raccapricciante lettera di solidarietà dei Sindaci dei comuni limitrofi, per un evento che è stato già accertato dai Carabinieri essersi verificato dall’inerzia e dalle incompetenze degli uomini, e non certo da una “bomba d’acqua” come lo stesso sindaco cercò di affrettarsi subito a dire.

    Nella memoria di tutti è la serietà con cui affrontò la questione, non perdendosi nemmeno l’occasione di farsi un selfie con Renzi, mentre i suoi concittadini lottavano contro il fango. La “reputazione” del sindaco Mangialardi, è il frutto dell’attività del sindaco Mangialardi, Sig. Bianco. E non di altro. Ci auguriamo che il Presidente della Repubblica si informi un po’ meglio di lei. Per il bene del Paese sa… non per altro.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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