• Gestione comunale ai raggi X


    RelazioneMEFL’attuale maggioranza di governo della città è in forte difficoltà, messa sotto scacco dalla Corte dei Conti di Ancona (verifiche nel 2015 sul bilancio del 2012), dal Ministero Economia e Finanza (18 contestazioni a seguito di una verifica amministrativo contabile del 2016), e dall’Agenzia delle Entrate (contenzioso tributario per debiti fuori bilancio 2016); Senigallia Bene Comune, sta rendendo disponibili ai cittadini informazioni, altrimenti taciute e nascoste, in barba alla tanto decantata trasparenza di cui si vanta il Sindaco pro-tempore di Senigallia.

    L’attuale amministrazione avrebbe continuato a recitare il suo mantra del “tutto va bene”, “non vedete come stiamo rendendo più bella la città?”, dando ad intendere ai cittadini, di essere dei bravi amministratori.

    Il Sindaco pro-tempore tenta di tamponare lo sdegno dei cittadini, sempre maggiore a seguito delle notizie portate a conoscenza da Senigallia Bene Comune e dal suo Consigliere Giorgio Sartini, minimizzando le cose e screditando chi sta compiendo opera di corretta informazione, puntuale e sempre nel merito delle cose, permettendosi addirittura di tacciarli come inadeguati politicamente e incompetenti amministrativamente.

    Beh, signor Sindaco pro-tempore, se qualcuno si è macchiato di dilettantismo politico ed incompetenza amministrativa, è stato Lei e la Sua amministrazione, in questo e nel Suo precedente mandato, ed a dirlo, non siamo noi di Senigallia Bene Comune, ma il Ministero dell’Economia.

    Gli Enti preposti al controllo della corretta gestione della cosa pubblica, hanno più volte bacchettato questa Amministrazione; già la sezione regionale della Corte dei Conti faceva importanti rilievi relativamente all’esercizio 2012, poi ripresi nella relazione ispettiva del 2016 operata dalla Ragioneria Generale dello Stato, la quale individua 18 violazioni gravi; a rincarare la dose l’aver perso la causa con l’ Agenzia delle Entrate per il contenzioso tributario per debiti fuori bilancio.

    I rilievi mossi dal Ministero sono gravissimi e vanno dal danno erariale per più di un milione e mezzo di euro, al favorire e rafforzare oligopoli e veri e propri cartelli, il tutto passando attraverso una amministrazione negligente del bilancio, una gestione degli equilibri di bilancio inappropriata, “perdendo il controllo dell’effettiva situazione della propria cassa” (pagina 10 della relazione) a seguito di una gestione dei flussi tra Tesoriere e Ragioneria invertita rispetto a quanto previsto dalla norma.

    Chi è dunque il politicamente inadeguato? Chi ha dimostrato incompetenza amministrativa?

    Nell’interesse della Città attendiamo di leggere la “relazione informativa sui provvedimenti adottati” (altro che controdeduzioni) richiesta dal Ministero e che la Sua amministrazione dovrà predisporre.

    Senigallia Bene Comune e Giorgio Sartini, continueranno a vigilare e tramite la procedura di accesso agli atti dell’amministrazione, nonostante i continui tentativi da parte di quest’ultima di ostacolarli, informeranno tempestivamente la Città, qualora ravvisassero ulteriori irregolarità.

    Senigallia Bene Comune

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  • Questa sarebbe la trasparenza?

    Trasparenza-amministrativaE’ stata una sorpresa negativa leggere il giudizio della Sezione Regionale di controllo per le Marche della Corte dei Conti la quale, con la propria deliberazione n. 97/2016/VSG, ha analizzato il piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate ex articolo 1 commi 611 e seguenti della Legge 190/2014 del Comune di Senigallia.

    Il Piano, approvato con la deliberazione del Consiglio comunale n. 197 del 31/03/2015 e trasmesso alla Sezione della Corte dei Conti il 19/06/2015, contiene lacune ed irregolarità accertate dall’organo di controllo.

    Ed il giudizio della Corte dei Conti è impietoso anche e soprattutto in nome di quella trasparenza tanto evocata dal Sindaco ma in questo non applicata fino in fondo.

    In quattordici pagine, l’organo di controllo passa al setaccio il Piano comunale ed accerta che lo stesso:

    • non prevede alcune partecipazioni indirette (pagina 7 deliberazione);
    • non specifica le modalità, i tempi di attuazione e l’esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire dal processo di razionalizzazione (pagina 8 deliberazione);
    • per ogni società partecipata dal Comune di Senigallia inoltre la Corte dei Conti accerta che:
      • non è stata effettuata una specifica valutazione circa l’indispensabilità delle partecipazioni societarie rispetto alle finalità istituzionali (pagina 8 deliberazione);
      • il Comune di Senigallia non ha dato atto dell’eventuale presenza di società composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti (pagina 9 deliberazione);
      • non è stata espressamente valutata l’esistenza di società che svolgano attività analoghe (pagina 11 deliberazione);
      • nel piano non è stata valutata la possibilità di aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica (pagina 11 deliberazione);

    In un periodo in cui le tasse comunali sono state innalzate al massimo consentito per legge, ad eccezione stranamente delle aliquote T.A.S.I. per gli immobili di pregio (ville, edifici signorili, castelli), la cosa che più mi ha colpito è stato questo rilievo:

    il piano, non offrendo un’analisi dei costi e delle possibili azioni di contenimento, per tutte le società partecipate, non adempie al previsto e auspicabile obiettivo di riduzione dei costi di funzionamento” (pagina 11 deliberazione)

    Come dire, oltre a non rispettare la trasparenza imposta per legge, il Comune chiede ai cittadini sacrifici facendo pagare le aliquote più alte previste ma allo stesso tempo non attua una politica virtuosa volta al risparmio ed alla gestione oculata dei soldi pubblici.

    Visti i rilievi mossi dall’organo di controllo, ho depositato l’interpellanza allegata, rivolgendo al Sindaco una serie di domande.

    In particolare, visto e considerato che il piano criticato dalla Corte dei Conti è metro di valutazione del dirigente al fine della quantificazione della retribuzione di risultato, attendo di sapere chi sia il dirigente responsabile e se sia intenzione dell’Amministrazione tener conto dei gravi rilievi per non assegnare – come sembrerebbe esser avvenuto in passato – il massimo della retribuzione di risultato.

    Visto che si tratta di soldi pubblici, la Città attende risposte precise e puntuali.

    Senigallia Bene Comune
    Giorgio Sartini
    Consigliere comunale

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