• Altro che ambiti di riqualificazione urbana, uno scempio a cielo aperto!


    riqualificazioneIl comune a ridosso delle elezioni e dunque in piena  campagna elettorale si appresta  a rimediare agli errori di questi anni soprattutto in tema di urbanistica della città murata facendo convegni riguardanti un Piano strutturale di conservazione e valorizzazione del sistema delle mura della città. E’ notizia di questi giorni l’approvazione di questo Piano,  presentato in mediateca lo scorso 2 aprile dove si spendono parole importanti ‘sulla città di lungo corso e sulla città bella’. Le ‘parole sono pietre’ scriveva Carlo Levi, le stesse pietre delle mura storiche a ridosso del Bastione Rodi che ricordano ciò che non è stato fatto…altro che ‘città bella’…uno scempio a cielo aperto che tutti i cittadini possono vedere se passeggiano lungo via Rodi o via Annibal Caro. Correva l’anno 2004 quando l’architetto Pierluigi Cervellati, nell’agosto di ben 11 anni fa, consegnò la sua relazione generale, del Piano Particolareggiato per il Centro Storico, che venne poi approvata con la delibera del Consiglio Comunale n. 89 del 2009 (Giunta Angeloni).

    Per chi non avesse più memoria all’epoca dell’approvazione del nuovo Piano Particolareggiato era assessore all’urbanistica Maurizio Mangialardi  e vice-sindaco, l’attuale assessore all’urbanistica, Simone Ceresoni. In quel documento, che ricordiamo è ancora vigente per tutti cittadini che nel centro storico vogliono ristrutturare la propria abitazione, si dice chiaramente che tutta la progettazione e l’organizzazione degli spazi è volta, ‘alla tutela e valorizzazione delle mura urbiche’.  In particolare l’articolo 27 delle norme tecniche di attuazione dice che “…nell’’ambito delle mura storiche con relative aree di verde di rispetto si dovrà prevedere la possibilità di un percorso di uso pubblico e che  le fasce di rispetto laterali sono inedificabili e devono essere mantenute a verde”.

    Eravamo nel 2009.

    ‘Le parole sono pietre’ quelle mai restaurate e valorizzate di questa parte così importante della città…e che ora con molto ritardo ci si appresta a ‘sistemare’ con un nuovo Piano di valorizzazione. Il Piano però c’era e c’è ancora e allora perché riparlare ancora di azioni che dovevano essere fatte prioritariamente diversi anni fa? Ora, nel 2015, qualsiasi cittadino può osservare che la situazione in particolare nella zona denominata  Bastione Rodi non è proprio come prefigurata. Ricordiamo che quest’area così importante insiste sulle mura storiche, sulla cinta murata che l’architetto Cervellati voleva salvaguardare ‘in prima istanza’ attraverso una ‘politica tesa a rendere leggibile all’interno come all’esterno  il perimetro murario.” Se ci affacciamo su via Annibal Caro o su via Rodi lo spettacolo a cui si assiste è ben altro.  Abbiamo in realtà un edificio ormai fatiscente, uno scheletro di cemento  a ridosso delle mura che purtroppo rimarrà lì non si sa ancora per quanto.

    Senigallia Bene Comune si domanda come sia stato possibile arrivare alla costruzione di un tale edificio proprio a ridosso delle mura. Come mai la Soprintendenza ha autorizzato una costruzione così imponente, vicinissimo al perimetro storico  e perché l’amministrazione comunale ha permesso tutto ciò? Riteniamo che non sia  solo un problema di crisi economica o di sostenibilità del progetto. Riteniamo invece che non ci sia stata lungimiranza proprio nella fase attuativa  che attiene al governo di una città. Dov’è allora la salvaguardia del verde? Dove l’inedificabilità a tutela e valorizzazione del percorso storico? Dov’è la leggibilità del perimetro murario? Dove le strategie della città  ‘città bella’?

    ‘Le parole sono pietre’ e le chiacchiere stanno a zero perché tutto ciò che è stato progettato e approvato nel lontano 2009 doveva essere fatto e fatto bene. Parlare adesso (e a ridosso delle elezioni) di un  Piano Strutturale di conservazione e valorizzazione  francamente è come chiudere la stalla a buoi scappati. Sembra far finta che il passato progettuale non ci sia mai stato. E invece i documenti ci sono e dicono che la riqualificazione e la valorizzazione doveva e poteva  essere fatta  in un certo modo ma ciò che si vede è ben altro. C’è un Piano Particolareggiato, approvato e che ha come suo primo obiettivo ‘ la città murata e le aree ad essa tangenti’.  Al suo interno sono state stabilite quattro aree di riqualificazione urbana due in particolare riguardano e interessano le mura storiche. Che fare allora? Nell’area Ex Arena Italia si costruirà un altro edificio? Il bastione Rodi è un’incompiuta di cemento e impalcature pericolanti, le mura urbiche non sono ancora né visibili né valorizzate…

    Non sbagliava l’architetto Cervellati  quando affermava, sempre nella sua relazione generale approvata in consiglio, che ‘non sarà possibile  nei tempi medi ricostituire e restituire l’assetto originario della zona del Portotuttavia, si possono migliorare non poche cose. In prima istanza occorre salvaguardare la mura’.(p.105 Relazione Generale PPCS)  Per Senigallia Bene Comune il tempo è passato e purtroppo ciò che ci ha restituito l’amministrazione attuale non ci piace e vorremmo qualcosa di diverso per i cittadini. Noi tutti vediamo ben altro, che di fatto stride  con quanto scritto e approvato dal consiglio comunale di sei anni fa; l’unica cosa che è rimasta è la perfetta continuità dei politici attualmente presenti: loro c’erano e ci sono ancora. Occorre fare memoria di ciò che è stato fatto e ciò che è stato promesso, delle parole scritte e pronunciate ieri e ora; occorre attenersi ai documenti e al merito delle cose. Questo è lo stile politico che ci piace fare e attuare se saremo eletti dai cittadini.

  • Sicurezza edilizia ed edifici efficienti

    efficienza energetivaIn questo secondo contributo per la definizione di idee innovative per le Attività produttive a Senigallia il gruppo di lavoro di Senigallia Bene Comune vuole affrontare il tema importante degli Edifici energeticamente efficienti (Energy-efficient Buildings – EeB). Di cosa stiamo parlando?

    L’asset Energy-efficient Buildings consente di mettere mano ad una problematica annosa degli edifici del nostro territorio, che in paesi di altre regioni europee è stata affrontata egregiamente già da un ventennio.

    I recenti episodi che hanno visto il crollo della controsoffittatura della palestra della Scuola Media Marchetti, ha reso evidente la necessità di rivedere lo stato di molti degli edifici del territorio senigalliese, ma anche la loro concezione inefficiente, figlia della cultura del boom economico degli anni 70-80, in cui non si dava peso al rispetto dell’ambiente, all’efficienza energetica, al design integrato con il contesto ed il paesaggio, all’uso di materiali naturali (pensiamo all’uso smodato dell’amianto che è stato fatto in tutte le Marche).

    In tal senso diviene essenziale nella building automation concepire i nuovi edifici rivedendo la modalità progettuale degli involucri e l’autosufficienza energetica (totale o parziale) di essi.  Un esempio  può essere il notevole risparmio energetico dato dall’uso di sensori che rilevano i livelli di umidità e temperatura regolando così l’aumento o la diminuzione di tali parametri  tra loro correlati e dando un risparmio in termini di consumi  (quindi in termini economici, dal 40 al 70% secondo casi studio regionali aggiornati al 2013).

    Un altro approccio innovativo è l’utilizzo della pannellatura fotovoltaica e termica sia in ambito pubblico sia privato. L’uso in Italia è decisamente sotto la soglia minima (nonostante gli incentivi degli anni 2007-2013) rispetto a paesi come la Germania che di sole ne ha molto meno dell’Italia; una fonte che potrebbe essere sfruttata, vista l’alta esposizione durante tutto l’anno.
    Il mancato utilizzo di un’altra fonte rinnovabile come il micro-eolico  è di fatto un errore.  Avere una costanza di venti da e verso il mare, dovuti ai moti convettivi che si generano tra la terra ferma ed il mare durante tutto l’arco della giornata e non sfruttarli risulta per certi versi irrazionale. Solo un albergo a Senigallia ha installato una torretta micro eolica ad asse verticale. Questo tipo di micro eolico, non è quello delle invadenti ed enormi pale che spesso si vedono in televisione, ma si tratta di torrette alte 1,5 metri, che possono essere installate anche sui tetti delle case accanto ai camini, molto utilizzate in nord Europa e Stati Uniti e possono essere decorate e dipinte con colori diversi, modellate con forme varie.

    Questa è la nostra idea ci città intelligente, ecologica e innovativa che può realizzarsi a Senigallia in modo molto concreto e con un basso impatto ambientale.