• Senigallia Bene Comune: “Per ponte 2 Giugno soluzioni indegne per il centro storico”


    528138_CfakepathScreenshot20191019004353Word_ralfSenigallia 19/10/2019 – Due anni fa, il 28/03/2017 il Consigliere Sartini in pieno spirito collaborativo, per il bene della città, invitò a relazionare alla 2° Commissione Consiliare, in merito alle possibili soluzioni per sostituire i ponti cittadini, l’ing. prof. Petrangeli, stimatissimo a livello internazionale, potremmo definirlo la “rock star di grido” per quanto riguarda i ponti, con realizzazioni in tutto il mondo.Questo il link: https://senigallia.halleymedia.com/live120-II-commissione.htmlEbbene l’attuale amministrazione, avveduta qual è, ed i suoi espertissimi tecnici, invece di ringraziarlo, lo presero a “pesci in faccia”.Poi fu il silenzio per due anni, fin quando, nella commissione del 05/06/2019, questo il link: https://senigallia.halleymedia.com/live308-II-commissione.html, non arrivarono in soccorso dell’attuale maggioranza a guida PD tecnici e politici della Regione, persino l’assessore regionale Sciapichetti si espose con dichiarazioni in merito ad aiuti per rifare la foce del fiume Misa ed i ponti cittadini. Una chiara marchetta elettorale in vista delle elezioni regionali e comunali del prossimo maggio 2020.Purtroppo i soldi a disposizione della Regione non sono infiniti e pure i margini di manovra, senza considerare il fatto che Senigallia non ha tutta questa importanza a livello politico, quindi ecco arrivare per la sostituzione di Ponte 2 Giugno delle soluzioni pseudo-economiche, non degne di un centro storico come quello senigalliese, delle soluzioni che sembrano i ponti provvisori installati in poche ore nei casi di calamità o di guerra, dal Genio Civile o dal Genio Militare.Sotto quest’ottica, tornano anche i conti sui tempi di realizzo: poco più di un mese, quando l’ing. prof. Petrangeli spiegò che ci volevano non meno di 4 mesi, preferibilmente da Settembre a Maggio, per non inficiare la stagione estiva, e facendo un lavoro fatto bene, quantificando i costi intorno al milione, massimo 1 milione e mezzo.Apprendiamo invece dalla giunta che per questi ponti, la cifra sarà di 2,5 milioni, cifra che già circolava due anni fa, il doppio, se non oltre, di quanto stimato dal noto ingegnere con esperienza internazionale, ma non solo, evidentemente questa cifra era quella già stabilita e che si doveva spendere, anche se i 2 ponti scelti, non sono assolutamente all’altezza di quei costi per tanti motivi che i cittadini comprenderanno da soli.Una marchetta elettorale dunque come dicevamo, ma si può ipotizzare anche “un grosso grosso favore” alle solite aziende amiche. Con quest’ opera il PD locale e Regionale cercheranno ancora una volta di auto-incensarsi, facendo vedere ai cittadini quanto sono bravi, mentre i cittadini più avveduti intuiranno subito che questi 2,5 milioni di euro sono soldi pubblici spesi in modo indegno al limite dell’evidenza del danno erariale.È ora che i cittadini dicano basta a questo modo di gestire la città e la Regione e se ne ricordino nell’urna alle prossime elezioni del maggio 2020.L’ultima considerazione, senza tener conto dell’enorme divario di costo, ma tra il ponte presentato da SBC tramite il prof. Petrangeli e quello presentato dal Consorzio di Bonifica delle Marche tramite l’ing. Nafez quale dei due è più indicato per un centro storico come è quello in cui va inserito il ponte considerando che entrambi sono funzionali in egual misura?Senigallia Bene Comune ed il suo Consigliere Giorgio Sartini, vigileranno su questo appalto e non esiteranno a denunciare gli eventuali illeciti che saranno riscontrati, come già fatto per il caso UISP, per l’Alluvione del 2014 e per altri casi non ancora assurti all’onore della cronaca e vi informiamo che non appena saremo al governo della città il ponte 2° giugno sarà riaperto al traffico.

    Lista Civica
    Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

     

  • Lo “Schiaffo” del M.E.F. alle controdeduzioni del Comune di Senigallia

    conflittointeressi

    Senigallia 18/01/2019 – Sulla vicenda dell’ispezione del M.E.F. rivolgiamo un invito al sindaco: renda pubblica tutta la documentazione, iniziando dalla fine, dalla risposta del Ministero. E poi vedremo chi si deve vergognare.

    La risposta del M.E.F. alle controdeduzioni del Comune, difatti, è molto poco edificante e rassicurante, a differenza di quanto vorrebbe farci credere il sindaco pro-tempore Mangialardi, nella sua conferenza stampa del 16/01/2019.

    Il M.E.F. scrive che in molti casi “I chiarimenti forniti dall’Ente confermano le irregolarità riscontrate” e, laddove viene addotta come giustificazione una interpretazione della normativa non in linea con quanto invece ritiene si debbano interpretare tali norme, il M.E.F. fornisce come esempio specifiche indicazioni su come andrebbe interpretata e porta riferimenti attuativi di altre realtà della P.A. che invece le hanno applicate correttamente.

    In merito agli incarichi dirigenziali prorogati, alla mancata pubblicazione sul sito istituzionale del previsto avviso, alle mancate percentuali previste, il M.E.F. non fa sconti e dice chiaramente che “le argomentazioni addotte non possono ritenersi esaustive al fine di sanare le situazioni pregresse in questione” e rimanda alla Magistratura Contabile; analoghe valutazioni vengono fatte in merito alle “Carenze nel processo di valutazione ai fini della retribuzione di risultato stante la tardiva definizione degli obiettivi ed il disallineamento rispetto al ciclo di gestione della performance”. E ancora: “le argomentazioni addotte non possono ritenersi esaustive al fine di sanare le situazioni pregresse con riferimento ai compensi erogati a favore della Polizia Municipale atteso che, a favore di questi ultimi, è già prevista una specifica indennità di turno”.

    Ma non finisce qui, su uno degli altri punti contestati, il M.E.F. mette “nero su bianco” che: “I chiarimenti forniti dal Comune non sono sufficienti a far ritenere superato il rilievo, in quanto non risolvono la criticità principale riscontrata in sede ispettiva, ovvero l’assenza di una vera e propria attività di progettazione, presupposto principale per l’erogazione dell’incentivo in questione, non riscontrabile negli interventi di manutenzione stradale esaminati in sede ispettiva” […] “Già prima della modifica normativa appena citata, la giurisprudenza contabile aveva chiarito che l’incentivo alla progettazione non può venire riconosciuto per qualunque lavoro di manutenzione ordinaria/straordinaria su beni dell’ente locale ma solo per lavori di realizzazione di un’opera pubblica alla cui base vi sia una necessaria attività di progettazione”. Quindi la nostra amministrazione doveva sapere che stava interpretando erroneamente una norma a favore di un proprio dirigente o tecnico, in quanto tale norma era già stata chiarita in tal senso.

    E veniamo infine ai Servizi Sociali, dove veniva contestato il reiterato ricorso a proroghe di precedenti affidamenti diretti, per di più in relazione ad appalti che per il loro valore avrebbero dovuto essere affidati con procedure che garantissero i principi di trasparenza, pubblicità e concorrenza; beh, che dire, anche qui il M.E.F. è impietoso, mostrando tutti i limiti di questa amministrazione, dicendo che le giustificazioni addotte non sono in alcun modo soddisfacenti e che lo strumento della proroga è uno strumento eccezionale, non da usarsi come strumento ordinario, come è stato fatto con disinvoltura da questa amministrazione e, cosa ancor più grave, vi si deve ricorrere se la causa non dipende dalla stazione appaltante, cioè dal Comune, esplicitando il fatto, che è l’Amministrazione Comunale stessa la causa del ritardo, cosa forse voluta, proprio per ricadere nell’eccezionalità di tale strumento?! A quanto pare, il Comune perde il pelo ma non il vizio, perché si sta comportando nello stesso modo in merito all’affidamento alla UISP della gestione delle attività sportive alla Saline, ma su questo vi terremo aggiornati con altri articoli…

    Nel chiudere e rinviare alla Magistratura contabile, il M.E.F. avvisa i nostri amministratori che “dalla mancata tempestiva regolarizzazione della gestione potrebbero derivare ulteriori danni ascrivibili ai funzionari dell’Ente verificato, responsabili dell’omesso o ritardato intervento”.

    A pagare ovviamente son sempre i cittadini, visto che in diverse situazioni, anche recenti, questa amministrazione comunale ha scaricato (vedi l’aumento T.A.R.I. nel 2017) sulle loro tasche aumenti che potevano esser addebitati ad altri soggetti.

    Lista Civica
    Senigallia Bene Comune

     

    Collegamenti:

  • Trasparenza, questa sconosciuta…

    trasparenzaLa vicenda dell’ispezione ministeriale del 2016 è (purtroppo) classico esempio di come la trasparenza venga annunciata a parole ma inapplicata nei fatti.

    La nostra lista ha chiesto per ben tre volte al sindaco cosa avesse risposto il Comune al Ministero dell’Economia, per tre volte la risposta è stata insufficiente.

    Considerato che si parla di soldi pubblici, abbiamo segnalato la vicenda al Ministero dell’Interno, al Ministero dell’Economia, alla Procura regionale della Corte dei Conti, alla Prefettura di Ancona ed ai Revisori del Comune di Senigallia (allegato 1).

    Con nota del 07/12/2017, il Ministero dell’Interno ha scritto al presidente del Consiglio comunale ed alla Prefettura di Ancona per raccomandare la “puntuale applicazione dell’art. 31 dello Statuto” (allegato 2).

    Nella stessa nota poi il Ministero dell’Interno raccomanda anche la puntuale applicazione dell’art. 7 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni, in base al quale ogni Consigliere può accedere alle banche dati del Comune per svolgere il proprio mandato politico.

    E’ mesi che la nostra Lista chiede questo accesso ed in Comune trovano scusanti per non darlo; se venisse attivato, si avrebbe una maggiore trasparenza e si sgraverebbero gli uffici da incombenti.

    Abbiamo allora depositato una interrogazione scritta a risposta orale (allegato 3).

    Giorgio Sartini

    Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

    Collegamenti

  • Incarichi dirigenziali: il comune continua ad ignorare le irregolarità segnalate dagli ispettori del MEF

    SimboloL’amministrazione Mangialardi continua a negare contro ogni evidenza le irregolarità e le disfunzioni emerse dall’indagine eseguita dagli ispettori ministeriali.

    Nel discorso di fine anno nessuna menzione è stata fatta rispetto ad una ispezione che getta molte ombre sull’operato di questa amministrazione, molto lontana nei fatti dal concetto di trasparenza tanto declamato. Ignorare, anzi minimizzare ogni cosa è questa la parola d’ordine pur di non andare alle radici di una ispezione che identifica ben diciotto irregolarità che vengono definite “di maggior rilievo”.

    E’ di questi giorni la conferma di tutti gli incarichi dirigenziali (ben 6).

    Ma cosa dice il documento ispettivo di questi incarichi a termine?

    Nella relazione si legge (pagg 35-38) che il Comune ha fatto ‘amplissimo ricorso’ di contratti a termine per le posizioni dirigenziali (richiamando il TUEL art. 110) e in particolare in una specifica finestra temporale che va da 01/10/2010 fino al 01/11/2015.

    Grazie poi all’entrata in vigore della legge di stabilità 2016, dal 1 gennaio 2016 il comune ha potuto superare il limite di legge finora consentito per il conferimento degli incarichi dirigenziali andando oltre la soglia del 30%.
    Nel documento si legge … “stante la dotazione organica tempo per tempo vigente, è evidente che in tutto il periodo considerato l’ente ha superato le percentuali di legge. In primo luogo ha violato il limite fissato dell’art. 40 c.l. d. lgs 150/09 con gli incarichi conferiti ai dirigenti Brunaccioni Flavio, Filonzi Laura, Mandolini Maurizio, Mattei Paolo e Gianni Roccato tra ottobre 2010 e giugno 2011, scaduti il 1/08/2015 al termine del mandato sindacale.”

    Il documento poi al punto 10 continua affermando una “ errata modalità di finanziamento della retribuzione di posizione del coordinatore ATS (ambito territoriale sociale) n. 8, peraltro fissata in assenza di pesatura, con conseguenti riflessi sulla corretta determinazione dei fondi per il trattamento accessorio del personale dirigente 2011-2015, determinando eccedenze per complessivi 168.369,58 euro”.
    Collegato alla definizione degli incarichi dirigenziali  a pag. 32 gli ispettori si soffermano anche sul ruolo del comitato dei sindaci dell’Ambito Territoriale e Sociale 8 presieduto dal sindaco Mangialardi (Senigallia è il comune capofila).

    Leggiamo testualmente “Dagli atti citati risulta che il compenso aggiuntivo (del coordinatore di ambito ndr) è stato determinato in sede politica dal comitato dei sindaci dell’ambito territoriale e sociale n.8 violando il dettato dell’articolo 27  CCNL 23/12 /1999, che impone che  la determinazione della retribuzione di posizione dirigenziale sia preceduta dalla pesatura della medesima, sulla base di criteri tecnici”
    Perché il compenso aggiuntivo è stato definito in sede politica come affermano gli ispettori?

    Esiste una pesatura della posizione dirigenziale e se sì con quali criteri? Se c’è una palese violazione del contratto collettivo dove erano le parti sindacali in fase di contrattazione?
    Sappiamo ora attraverso la piattaforma del comune che nel decreto  n° 753 del 30/12/2016 è stato confermato l’incarico  di dirigente a Maurizio Mandolini anche come  – COORDINATORE DI AMBITO.
    Al di là dei nominativi che il comune ha deciso di confermare ciò che ci preme evidenziare come gruppo consigliare di opposizione sono queste reiterate anomalie finanziarie che nei fatti determinano un aumento del carico fiscale ai danni del cittadini e uno sperpero di denaro pubblico.

    Non possiamo accettare che aumenti di retribuzione vengano decisi in ‘sede politica’ come non possiamo accettare che vengano superate soglie di legge per i compensi dirigenziali quando i cittadini devono sopportare nei loro bilanci familiari tasse salatissime sui servizi. Non è populismo o qualunquismo politico cercare di selezionare personale qualificato che possa controllare la spesa pubblica limitandone al massimo gli errori e non è ammissibile la ‘discrezionalità politica’ quando si amministrano i soldi dei cittadini.

    Il MEF con questa ispezione ha chiesto a questa amministrazione interventi specifici e puntuali chiedendo un cambio di rotta. Per Senigallia Bene Comune questo non è avvenuto. Viene dato spazio a vecchi metodi fiduciari, poco intellegibili ai più, soprattutto nei processi di valutazione delle performance che necessariamente devono rispondere a dei criteri misurabili.

    Senigallia Bene Comune propone alcune linee di indirizzo:

    • Recuperare le somme dovute agli errori/irregolarità di natura contabile e amministrativa segnalati dal MEF in sede ispettiva.
    • Revisione tout court dei compensi dirigenziali.
    • Escludere in sede di selezione del personale dirigenziale e non ogni forma di discrezionalità  come afferma la corte costituzionale in merito ad una cosiddetta “dirigenza di fiducia” garantendo forme di pubblicità che assicurino procedure comparative di selezione. (pag. 37 documento MEF nota 72).
    • Estendere anche in sede di selezione dei dirigenti a termine il principio della rotazione per evitare ogni forma clientelare e discrezionale. Criterio sancito  specificamente dalla legge 50/2016 (art. 36, comma 1). per quanto riguarda gli appalti sotto soglia. (Su questo aspetto dedicheremo uno specifico approfondimento).

    La trasparenza per noi è questo.

    Senigallia Bene Comune

    Collegamenti:

  • Se siete amministratori trasparenti, rendete noto ai cittadini il documento integrale dell’ispezione

    e98d5e3e-0d55-49f1-98d9-6a829f9812b4E’ mio dovere come Consigliere comunale di opposizione relazionare ai cittadini sull’operato del Comune ed essere, nel mio ruolo, una figura di controllo sull’azione amministrativa. Sono un cittadino impegnato nella gestione della cosa pubblica, lungi da me essere “politico di professione” a differenza di chi siede in Consiglio dal 1994: non sono sulla scena politica da oltre vent’anni e soprattutto non ho interessi particolari da difendere.

    Nella seduta della VI Commissione di mercoledì 14 dicembre ho assistito all’ennesimo atto di arroganza politica di Mangialardi che, attraverso frasi fatte e vuote, parla di ‘onestà e serietà a prescindere’ dagli atti posti in essere da questa amministrazione. Quali sarebbero questi atti Sindaco?

    Come Consigliere, nel pieno esercizio delle mie funzioni, ho richiesto e (con molta fatica) ottenuto il documento ispettivo che ho letto pagina per pagina. Al suo interno si esplicitano situazioni, si fanno nomi e cognomi. La relazione redatta dall’Ispettorato Generale di Finanza (facente capo alla Ragioneria Generale dello Stato) in mio possesso è di tipo amministrativo-contabile e fa, per così dire, una panoramica generale per poi scendere nel dettaglio sul bilancio, sugli organismi partecipati, sulla spesa del personale e sulla fornitura di beni e servizi.

    Nel mio ruolo di Consigliere a fronte di contestazioni evidenti, circostanziate che riguardano la gestione della cosa pubblica, non mi è stato possibile tacere e rimanere indifferente né tanto meno far passare in cavalleria frasi del tipo “…la prassi di procedere ad affidamenti diretti e proroghe reiterate non ha giustificazioni, né in punto di fatto né in punto di diritto…” (pag 63) e ancora si legge “…va ricordato che norme di violazione delle procedure di affidamento lede (…) anche il principio di economicità dell’azione amministrativa ponendosi con ciò quale possibile fonte di danno erariale…”; andando oltre, nel documento si legge che “Proroghe continue (…) hanno con ogni evidenza l’effetto di deprimere l’interesse all’ingresso nel mercato di nuovi soggetti favorendo il formarsi o il rafforzarsi di oligopoli e veri e propri cartelli”. Che dire?

    Non ci sono complotti né illazioni, occorre semplicemente dare una spiegazione logica agli accertamenti a tutti i cittadini perché ci sono in gioco i soldi della collettività e non, come affermato, quando lo si riterrà più opportuno.

    Ma non è finita.

    In questo quadro deprimente, la giunta Mangialardi insiste nel parlare di trasparenza celebrando una giornata dedicata appunto ai piani di corruzione, al ruolo della società civile ed infine ai servizi sociali ed alla loro organizzazione. Si continua silenziosamente ad ignorare l’evidenza, parlando di ‘routine e di controlli periodici’ sperando che il modus operandi contestato dal MEF venga a poco a poco normalizzato ed accettato dai cittadini.

    Ho letto il documento, e ciò che vi è scritto deve essere comunicato ai cittadini senza se e senza ma.

    Se siete una ‘casa di vetro’ dediti alla trasparenza, comunicate a tutta la cittadinanza i rilievi che vi vengono contestati e soprattutto attivate provvedimenti idonei per recuperare alcune somme ed accertare eventuali responsabilità.

    Nel mio ruolo di Consigliere mi attiverò per monitorare tutto ciò che accade nel palazzo purtroppo sempre più arroccato nelle proprie posizioni ed infastidito dal tutto ciò che intralcia l’operato di chi intende la cosa pubblica come una “proprietà privata”.