• La gestione della piscina Saline fa acqua (salata) da tutte le parti!


    PiscinaSalineIl 20/12/2016 è stata discussa in Consiglio Comunale la mozione circa la necessità di indire gare ad evidenza pubblica per l’affidamento della piscina delle Saline. In questa occasione si è deciso di rimandare la mozione in Terza Commissione “per approfondimenti”.

    A distanza di tre mesi, il 27/03/2017, la mozione è stata discussa nella Commissione e… rinviata a data da destinarsi perché non erano presenti il sindaco ed il consigliere con delega allo sport… ma solo il Dirigente allo Sport dr. Paolo Mirti.

    Nella seduta della commissione, gli impavidi paladini difensori “senza se e senza ma” dell’operato del sindaco, hanno difeso la condotta del sindaco e del consigliere e hanno insistito nel rinviare la mozione senza approfondirla perché mancava la parte politica.

    Alcuni han detto che far approvare una mozione che impegna la giunta a rispettare la legge è un’ovvietà ed io sarei d’accordo con costoro. Peccato però che negli anni si sono susseguiti ben sei rinnovi della gestione della piscina senza che il soggetto gestore sia stato individuato con una procedura pubblica. Ben due di questi rinnovi, inoltre, sono avvenuti dopo l’entrata in vigore del Regolamento regionale attuativo della L.R. 2 aprile 2012 n. 5 che impone l’obbligo di bandire i bandi di gara per le strutture sportive.

    Evidentemente è necessario che si faccia sapere alla Giunta cosa prescrive la legge sulla materia!

    Ma ricordo ancora, a lor signori, che la mozione dovrà essere discussa entro tempi brevi, perché la gestione della piscina sotto la “guida” Mangialardi sta provocando sperpero di denaro comunale.

    E allora sorge spontanea la domanda: “Perché si vuol far guadagnare soldi alla UISP e far sostenere il 92% del costo delle utenze della piscina al Comune, quindi ai cittadini?

    I senigalliesi devono sapere che, anche grazie ai sostegni “politici”, la UISP è stata in grado di guadagnare in questi anni oltre 1.200.000,00 euro (solo nel 2016, la sola gestione della piscina ha fruttato alla UISP un saldo attivo di 142.000,00 euro) mentre il Comune – cioè tutti noi – ha speso per la piscina 130.000,00 euro circa ogni anno.

    Con la mozione ho semplicemente richiesto che il Comune appronti la gara d’appalto per la gestione della piscina delle Saline, in tempo utile per avere un gestore a partire dal 01/08/2017 dato che l’ultima proroga scade il 31/07/2017.

    Che l’amministrazione debba indire gare pubbliche, oltre la L.R. 5/2012, non lo dice solo il sottoscritto ma anche il Ministero delle Finanze: lo afferma, nero su bianco, nella relazione conclusiva dell’ispezione che ha inviato al Comune nell’agosto 2016!

    A proposito del Ministero delle Finanze, sindaco che cosa intende fare il Comune in merito alle diciotto irregolarità accertate dal Ministero? Vuole, ad esempio, chiedere indietro le retribuzioni di risultato date ai dirigenti in maniera indebita?

    Sindaco, la invito a rispondere pubblicamente.

    A breve uscirà un nostro comunicato sui lavori del Consiglio comunale del 29/03/2017.

    Giorgio Sartini

    Consigliere comunale di “Senigallia Bene Comune”

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  • Inquinamento atmosferico a Senigallia: zero dati, zero polveri?

    centralinaTempo fa l’Amministrazione comunale ha tenuto una conferenza stampa per presentare il prossimo Piano Particolareggiato del Centro Storico in cui l’assessore Memè ha affermato che l’applicazione del Piano porterebbe giovamento alla città in merito al problema delle Pm10.

    Cominciamo a parlare dell’argomento facendo delle premesse che sono al di sopra della dimensione locale; il 15/02/2017 l’Unione Europea ha avviato nei confronti di alcuni stati, fra cui l’Italia, la seconda fase di attivazione della procedura di infrazione delle norme europee sulla lotta all’inquinamento ambientale, relativa a sforamenti continuativi di alcuni agenti inquinanti. Se si arriverà alla piena attuazione di questa procedura, il risultato sarà un sistema di sanzioni economiche per qualche miliardo di euro.

    Se ciò non fosse sufficiente, sempre l’ Unione Europea, per mezzo dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, il 05/12/2016 aveva anche diramato un rapporto inerente lo stato di inquinamento relativo ai territori dell’Unione stessa; ebbene in questo documento sostanzialmente si dice che si sta verificando, in assoluto, un lento miglioramento dell’inquinamento atmosferico ma, si dice altresì che questo continua ad essere il principale pericolo di origine ambientale per la salute, causando addirittura, secondo le stime, 467.000 decessi prematuri all’anno. Attenzione però: le conclusioni di tale rapporto sono basate sui dati verificati forniti dalle stazioni di monitoraggio ufficiali di tutta Europa posizionate in oltre 400 città.

    Ebbene queste premesse ci danno la possibilità di tornare sul locale ed affrontare un ragionamento più profondo in merito al rapporto fra la manifestazione dell’inquinamento atmosferico, il suo monitoraggio e l’elaborazione di possibili contromisure.

    Innanzitutto occorre fare un salto indietro nel tempo fino alla precedente consiliatura, e ricordare la “battaglia” fatta dai due gruppi consiliari di Partecipazione e Rifondazione Comunista, sia nelle Commissioni dedicate che in Consiglio Comunale, in merito alla stazione di monitoraggio della qualità dell’aria relativa al territorio di Senigallia.

    Per comprendere meglio la sostanza delle obiezioni che vennero formulate nei confronti del Comune ma anche delle strutture competenti di Provincia e Regione, occorre conoscere il quadro normativo di riferimento. La norma che si occupa di inquinamento ambientale in senso lato è la direttiva europea 2008/50 CE, recepita dallo Stato italiano con la legge 155/2010. In generale ci sono vari articoli ”interessanti” nella legge. Ad esempio si definisce l’obbligo di elaborazione di piani per la qualità dell’aria che presuppongono la partecipazione ed il coinvolgimento delle parti sociali e del pubblico, l’adeguata conoscenza delle potenziali ed effettive sorgenti emissive degli inquinanti e l’obbligatorietà di garantire al pubblico le informazioni a disposizione sulla qualità dell’aria.

    Pertanto, detto ciò, al tempo si cercò, fra le altre cose, di far comprendere all’Amministrazione che il posizionamento della strumentazione di rilevamento era, a norma di legge, assolutamente errato per mancanza di rappresentatività del luogo scelto (il Parco della Pace) rispetto all’intero territorio comunale. Avendo ovviamente tenuto conto anche del cambio di classificazione della centralina di monitoraggio da TRAFFICO a FONDO.

    Poi però fu tutto inutile, vista la sostanziale “sordità” delle Amministrazioni Comunale, Provinciale e Regionale , il paventato scenario, allora paradossale, di prossima riduzione delle centraline di rilevamento a seguito dei tagli di bilancio ed una malcelata linea d’intervento non misuro-non inquino-non pago le sanzioni.

    Ed è proprio qui che nasce l’odierno problema.

    Da allora, vista l’importanza della questione, come gruppo consiliare Senigallia Bene Comune abbiamo continuato finché possibile, il “monitoraggio telematico privato” dell’aria che respiriamo attraverso il sito internet sia della Provincia di Ancona che di Autostrade per l’Italia. La società che gestisce l’autostrada A14 possiede infatti anch’essa una “vera” centralina di rilevamento “di fondo” in via Perugino (Cesanella) imposta dai protocolli ambientali per la costruzione della terza corsia dell’A14, che però nel frattempo, è stata anch’essa “fagocitata” dall’edilizia residenziale circostante, perdendo così di attendibilità….

    Adesso però, mentre non passano settimane senza blocchi della circolazione su tutto il territorio nazionale, a Senigallia nessuna delle due stazioni di controllo fornisce dati e, addirittura, quella della Provincia, non esiste più. Ciò rende necessario per Senigallia Bene Comune, nell’adempimento del proprio diritto-dovere di controllo democratico, porre alcuni quesiti all’Amministrazione Comunale:

    La Giunta era al corrente della decisione di togliere la centralina? Se si , quali sono le motivazioni addotte? Dov’è il relativo carteggio? Perché non c’è stata informazione in merito? Perché, contrariamente a quanto comunicato in Consiglio Comunale dall’allora Assessore competente (?) Campanile, non è mai stato reso operativo il link diretto alle misurazioni ( anche da quella dell’a14) dal pluri-premiato ed efficiente sito del Comune di Senigallia? Dato che per mettere a punto una efficace ed organica strategia di contrasto alle PM10 che non preveda solo interventi – palliativo come i blocchi del traffico, sarebbe importante conoscere non solo la quantità ma anche la qualità delle particelle costituenti le polveri sottili, che fine ha fatto la procedura di ”speciazione” delle stesse auspicata con i tecnici della Provincia in sede di Commissione Consiliare?

    Qualora si certificasse la natura “veicolare” delle polveri, a quando una seria politica sul trasporto pubblico, magari finanziata con fondi europei, improntata all’uso di carburanti più ecologici come metano e bioetanolo e che punta ad esempio alla maggiore disponibilità di corse utili per la mobilità dei lavoratori da e verso le zone artigianali, piuttosto che a progetti più di marketing che di sostanza come il trasporto a chiamata?

    Visto che l’ Amministrazione Comunale, ed in particolare il Sindaco, è il primo responsabile della salute dei cittadini, temendo anche a livello nazionale uno scellerato baratto sanzioni-salute, ci si è mai posti il problema di fare almeno qualcuna di queste considerazioni, magari esaminando in prima persona con Provincia e Regione i dati disponibili?

    La città tutta attende risposte nel merito, visto che si tratta di questione attinente la salute di tutti.

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  • Replica a Mandolini (M5S) sui ponti sul Misa

    PonteCaro consigliere Riccardo Mandolini, grazie per avermi elogiato perché esistono alcune parole che, nell’attuale scenario in Italia, vengono spesso usate dai politici e dai mass media in modo per lo più improprio. È possibile notare che più determinate parole sono inflazionate, più sono al tempo stesso usate in modo scorretto: con ciò la nostra classe politica, che è l’artefice spavalda di questa manipolazione, dimostra così di essere doppiamente miserevole, sia per la crassa ignoranza culturale, sia per l’abietta disonestà intellettuale. Un termine che rappresenta al meglio questa distorsione politico-mediatica è “populismo”: questa è, almeno adesso, una delle parole maggiormente abusate nella scena politica e mediatica nazionale.

    Dall’esplosione dello tsunami di Beppe Grillo, a cui tu dovresti quantomeno ispirarti, e l’ingresso da gigante del Movimento Cinque Stelle dentro al Parlamento, la parola “populismo” è diventata una delle più storpiate da qualsiasi mezzo d’informazione e all’interno di qualsiasi discorso politico. Il dizionario Treccani afferma che per “populismo” si intende il “movimento culturale e politico sviluppatosi in Russia” tra il 19° e 20° secolo, “che si proponeva di raggiungere […] un miglioramento delle condizioni di vita delle classi diseredate, specialmente dei contadini e dei servi della gleba”.

    Attenendosi dunque al significato proprio e originario di questo termine, non vi trovo assolutamente niente di negativo o di criticabile, mentre quando tu usi questa parola oggi, le conferisci un significato dispregiativo, confondendola pertanto con un’altra parola, che in realtà è “demagogia“.

    Ciò premesso non mi presto, con una inutile polemica, a farti da spalla per aiutarti a sostenere l’attuale maggioranza e quindi ti lascio pregandoti vivamente di collaborare con l’opposizione e non di ostacolarla come stai facendo ancor oggi.

    Per completezza tecnica riporto per te, e per chi legge, le osservazioni che mi ha trasmesso un “tecnico populista” in merito alle tue illazioni. “Un tecnico populista che chiede semplicemente di sapere ciò che non ha mai letto nella relazione dell’ing. Ortolani e che nemmeno il Comune sa, ovvero: la capacità portante massima dei due ponti! Capacità che non è possibile conoscere senza eseguire le prove di carico ancor più necessarie sul ponte Garibaldi visto che all’esame visivo si presenta esattamente uguale se non peggio di ponte 2 giugno e presenta inoltre una deformazione permanente dei corrimano?

    Giorgio Sartini,

    Senigallia Bene Comune

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  • Palestra Marchetti: più controlli e meno inaugurazioni

    MarhcettiNon c’è alcun dubbio che l’amministrazione Mangialardi abbia regalato ai cittadini di Senigallia un numero spropositato di inaugurazioni, feste, tagli di nastro, sorrisi e sguardi a favore di telecamera anche sui palcoscenici (e non è una battuta).

    Senza soluzione di continuità tra il primo e il secondo mandato assistiamo da anni al trionfalismo fatto persona a scapito di una politica sobria, decorosa, poco invadente e soprattutto che ponga al centro la sicurezza dei cittadini. Basti pensare all’inaugurazione della palestra Marchetti che dopo tre anni è stata riconsegnata alla città tramite finanziamenti pubblici (e dunque di noi cittadini). Alla parata di politici e di astanti, di cui disponiamo ampia documentazione fotografica e a cui siamo abituati, avremmo preferito una sistematica manutenzione della palestra mediante regolari controlli.

    Senigallia Bene Comune denunciò a suo tempo proprio questo; nonostante venne svolto un sopralluogo il 29/10/2009, al termine del quale venne sollecitato come urgente la sostituzione del controsoffitto presente negli spogliatoi (spesa prevista per gli interventi “gravi” 45.000,00 euro), il Comune pensò bene di tinteggiare le aule. Della palestra non si fece alcun cenno nel verbale, per il semplice fatto che non venne controllata. Oggi sappiamo che i lavori ammontano ad oltre 500.000,00 €, soldi che potevano essere evidentemente spesi diversamente se ci fosse stata al tempo lungimiranza politica nei controlli.

    Non sarebbe stato meglio averne spesi di meno per la sicurezza ordinaria? E per quali ragioni al tempo non si è provveduto a mettere in sicurezza i locali di cui la relazione del 29 ottobre 2009 aveva messo in luce il degrado e la pericolosità? Infine perché non si è controllato il soffitto della palestra considerando lo stato critico dei locali adiacenti? Altro che buon governo targato PD; noi oggi assistiamo alla politica che utilizza certamente denaro pubblico e che si fa bella nell’averlo trovato. Davvero un assurdo a cui Senigallia Bene Comune per suo stile si oppone fortemente.

    Forse per i nostri governanti è più funzionale inaugurare e tagliare ‘costosi’ nastri per la collettività che manutenere e controllare, monitorare e verificare. La lista civica Senigallia Bene Comune ha portato in consiglio e nei luoghi preposti al dialogo politico tutta la documentazione che dimostra senza equivoci di sorta che certi eventi potevano essere evitati o comunque tenuti sotto stretto monitoraggio da chi di dovere. Questo non è stato fatto ed è un dato oggettivo, come le inaugurazioni di Mangialardi.

    Giorgio Sartini – Consigliere Comunale

    Lista civica Senigallia Bene Comune

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  • TARI: paghiamo per conferire soprattutto sabbia

    RifiutiSpiaggiaLa responsabilità dell’aumento della Tari, pagato dai cittadini, ricadono sulla Provincia, sul Comune e in primo luogo sulla ditta (EcoDemolizioni) tenuta a differenziare il materiale da conferire in discarica, ditta che non ha lavorato invece adeguatamente.

    La maggioranza ha motivato l’aumento della Tari con la necessità di coprire i maggiori costi dovuti al conferimento in discarica di materiale spiaggiato. Ma le schede invitate al sottoscritto dall’Asa (Azienda servizi ambientali), dimostrano in maniera inequivocabile, dati alla mano, che nel 2015 e nel 2016 l’80% del materiale conferito in discarica è costituito da sabbia e non da organico.

    Nel contratto in essere per la pulizia della spiaggia risulta che la ditta è tenuta a differenziare il materiale da conferire in discarica dalla sabbia, ma è evidente che questo non sia stato fatto. Secondo i dati che ci sono stati inviati, su nostra richiesta, di 1.777.041,42 euro di costi, ben 1.435.849,47 sono stati pagati per smaltire in discarica la sabbia, e non l’organico.

    Senigallia Bene Comune ha presentato una interrogazione per capire quali provvedimenti il Comune intenda prendere nei confronti dell’azienda. L’amministrazione è comunque responsabile per non aver vigilato adeguatamente, anche in considerazione del danno apportato alla spiaggia stessa, visto che sono state portate via tonnellate di sabbia.

    Senigallia Bene Comune

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