• L’intervento di SBC al Consiglio Grande


    consigliograndeSaluto i cittadini presenti, e quelli che seguono i lavori tramite Radio Duomo o la diretta streaming, il Presidente del Consiglio, il Sindaco, l’Assessore e l’avv. Netti.

    Questo Consiglio grande è stato indetto dopo la Tavola Rotonda sul fiume organizzata da Senigallia Bene Comune e la nostra successiva richiesta di conoscere le modalità per la raccolta delle mille firme necessarie per poter indire un Consiglio Grande. Oggi, dopo quasi tre mesi, stiamo ancora aspettando di conoscere come fare la raccolta da parte del Segretario Comunale.

    Il tema della sicurezza idraulica di Senigallia è stato da me affrontato moltissime volte in incontri pubblici, commissioni consiliari e con mozioni in consiglio comunale senza aver mai, dico mai, avuto un ascolto costruttivo da parte dell’amministrazione per quanto riferivo o che riferivano gli ingegneri che relazionavano.

    Oggi ci troviamo a parlare degli investimenti per la manutenzione del bacino del Misa per un totale di circa 22,5 milioni di euro. Ciò con il fine primario di cercare di salvaguardare Senigallia quanto più possibile da future esondazioni. Vi ricordo che il Misa, così risulta anche da un convegno tenuto nella nostra città all’inizio degli anni 2000, è il fiume che ha causato il più alto numero di alluvioni alla città in cui transita.

    Sfatato dunque il mito d’imputare quanto stiamo vedendo quotidianamente ai cambiamenti climatici, per non prestare il fianco alle solite strumentalizzazioni, dico subito che i cambiamenti climatici ci sono e sono innegabili ma non sono questi la causa dei problemi delle esondazioni e delle criticità che il fiume ha dal 2005.

    L’alluvione del 1976 è avvenuta per sormonto arginale dopo che erano caduti ben 25 cm di acqua in 24 ore su un territorio reso impermeabile dalle continue piogge cadute i giorni precedenti. L’alluvione del 2014 è avvenuta per collasso delle arginature in circa 22 punti con soli 7,8 cm di acqua caduta solo in alcuni comuni dell’interno. Le innumerevoli allerte che abbiamo avuto dal 2014 ad oggi sono state procurate, da precipitazioni nelle 24 ore, pari a quantitativi tra i 2 e i 3 cm d’acqua, cioè un decimo del quantitativo del 1976.

    Fatta questa doverosissima premessa vi rammento, sulla base di quanto riferito in 2 commissione dall’ing. Sbriscia della provincia di Ancona e dell’ing. Nafez del Consorzio di bonifica a Contratto di Fiume, che la vasca di laminazione di Brugnetto, dalla soglia di entrata in funzione (310mc/s) riesce a contenere solo un ottavo dell’acqua fuoriuscita il 3 maggio 2014. Io aggiungo che con precipitazioni pari a quelle del 1976 servirebbero al massimo per un cinquantesimo di quanto necessario.

    L’ing. Nafez, al quale rivolgo un plauso per quanto riconosciuto e oggi purtroppo assente, ha dichiarato una verità scomoda, ma pur sempre una verità: il problema più grosso è a valle del ponte Zavatti fino alla foce e gli interventi che loro faranno verranno effettuati dal ponte Portone al Ponte delle Selve escludendo il tratto cittadino che è il più grande problema idraulico del Misa. Ora permettetemi di semplificare le sue parole: qualunque lavoro fatto a monte senza aver prima risolto i problemi alla foce non servirebbe a nulla o a ben poco anzi renderebbe più critica la situazione per l’intera città.

    Vi spiego perché: nella vasca di laminazione non entra una goccia d’acqua fino a che la portata del fiume non supera i 309 mc/s. Alla foce con le attuali condizioni, condizioni causate esclusivamente dai lavori per realizzare il nuovo porto e dalla mancata manutenzione dell’officiosità del fiume nel tratto terminale, possono passare tra i 100-120 e i 180-200 m/s a seconda delle condizioni di mare.

    Assessore Sciapichetti le ripeto la stessa domanda a cui non ha dato risposta durante la 2° commissione: “È consapevole che prima che la vasca delle Bettolelle entri in funzione ed immagazzini acqua, la città sarà inondata da una quantità d’acqua da 100 fino a 400 mc al secondo considerando anche i sette affluenti a valle? Inoltre l’inondazione della città rimarrà tale anche se la vasca entra in funzione perché l’entrata in funzione lascia sempre passare non meno di 309 mc/s di acqua?

    Assessore voglio solo avvisarla delle sue responsabilità se la città dovesse allagarsi, per eventi non eccezionali, dopo aver “investito malamente” ben 22,5 milioni di euro dei nostri soldi.

    Pertanto, se mi consente, Le indico la sequenza dei lavori per il corretto utilizzo dei finanziamenti:

    1. Dragaggio del tratto dal ponte della ferrovia fino allo sbocco in mare
    2. Riapertura del collegamento controcorrente di 18 metri tra il fiume e la 3° darsena del porto
    3. Prolungamento della banchina di levante di 60 metri aprendola verso est per evitare l’insabbiamento veloce della foce del fiume e aumentare la capacità di deflusso con mareggiate di levante
    4. Apertura di un bypass verso sud per aumentare la capacità di deflusso alla foce con ogni tipo di mareggiata
    5. Rifacimento dei ponti cittadini dato che riducono la sezione degli argini di circa 1,5 m e cioè per circa 50mq di sezione. Tra l’altro i ponti sono di competenza comunale mentre le arginature sono di competenza regionale ma interferendo i ponti con le arginature è necessario che la regione li metta al primo punto e non all’ultimo rispetto a quanto previsto dal Progetto globale per il Misa e Nevola redatto dall’autorità di Bacino per mantenere da subito la massima capacità di deflusso in mare delle portate in arrivo.
    6. Dragaggio del tratto cittadino con gli argini in muratura per ripristinare il canale centrale di 2 metri più profondo rispetto alle vecchie aree golenali di approdo delle barche (circa 40mq di sezione) al fine di evitare l’interramento continuo del canale grazie all’aumento della velocità dell’acqua durante le portate di minima del fiume.

    Con questi interventi la capacità di deflusso diventerebbe superiore a 550mc/s per giungere anche oltre i 600mc/s e quindi la vasca di laminazione andrebbe calcolata per portate superiori a 500mc/s e la città potrebbe stare starebbe sicura con picchi di 650 -700 mc/s della durata di 70 – 90 minuti.

    Poi il rafforzamento degli argini lo esegua come meglio crede tenendo anche presente che poi occorre mantenerli costantemente, in modo fattibile e senza spendere ogni volta decine di milioni di euro.

    Giorgio Sartini
    Consigliere Comunale S.B.C.

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  • Commemorazione dell’alluvione: la verità rende liberi

    imgpergamenaPer S.B.C. la verità è fondamentale, e come rappresentate della lista sono convinto che la trasparenza, la lealtà, la corretta informazione, l’approfondimento, la comunicazione, portino ad essere liberi.

    Per questi motivi, replico al comunicato che definisce come un flop, per la presenza di poche persone, la serata del 03/05/2018 commemorativa della terribile alluvione. Già il solo fatto di qualificare un momento come questo un flop, denota lo spirito del comunicato stesso.

    Metto pertanto a disposizione i documenti, per dovere di verità, per coloro che vogliono informarsi e capire: Lettera d’invitoPergamena di ringraziamentoDiscorso di apertura della serata.

    Il momento del 03/05/2018 era stato inizialmente pensato da S.B.C. e dopo avevo chiesto al Movimento 5 Stelle ed alla Lega se erano d’accordo ad organizzarlo assieme. I due gruppi hanno risposto positivamente e, dal confronto, si era giunti assieme alla conclusione che era doveroso organizzarlo anche con gli altri gruppi di opposizione, Unione Civica e Forza Italia.

    Il giorno 20/04/2018 ho quindi inviato una e-mail a tutti i consiglieri di opposizione che hanno aderito convintamente alla iniziativa per fare memoria di quanto accaduto, a parte Riccardo Mandolini che ha motivato di non condividerla.

    Sulla base di questo accordo formalizzato il 26/04/2018, il giorno seguente sono stati invitati i Corpi militari e civili che operano nella protezione civile cittadina, invitati a nome di tutti i consiglieri aderenti, anche quello di Davide Da Ros.

    In seguito il 30/04/2018 il consigliere Da Ros informava che in conseguenza di “certe discussioni” verificatesi nei giorni scorsi, la Lega non avrebbe più partecipato alla commemorazione.

    Le discussioni erano sorte in merito al disappunto del coordinamento degli alluvionati per la presenza del consigliere Paradisi tra gli organizzatori della serata e per non essere stati invitati come gruppo tra quanti chiamati per il ringraziamento dell’attività svolta.

    Per tale motivo, il giorno 1° maggio, ho cercato di mediare inviando, dopo averlo concordato con gli altri consiglieri, un invito anche al Coordinamento degli alluvionati ed ai cittadini Matteo Montesi e Stefano Mencarelli.

    Ma l’invito purtroppo non è stato accolto, come più volte ribadito sulla stampa.

    L’invito, come detto, era rivolto a tutti i Corpi civili e militari che dal 03/05/2014 si erano profusi a favore della popolazione colpita. Era poi ovviamente rivolto a quei concittadini colpiti dalla perdita dei propri cari durante l’evento alluvionale ed ai cittadini Matteo Montesi e Stefano Mencarelli, per il loro impegno civico dimostrato il 04 ed il 05/03/2018.

    Nessuno tra i consiglieri organizzatori ha mai posto condizioni alla presenza del coordinamento degli alluvionati alla commemorazione. Mai.

    Omettiamo poi volutamente ogni commento sulle ultime tre frasi del comunicato pubblicato a firma congiunta Lega, Fratelli d’Italia ed Energie per Senigallia.

    Ribadisco lo spirito che mi ha spinto a promuovere l’incontro: dare un segno simbolico in memoria di quanto accaduto, ringraziando quanti ogni giorno operano per tutelare noi cittadini in modo silenzioso.

    Giorgio Sartini 

    Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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  • Il Sindaco deve dimettersi

    sindacoconsigliericenaIl 12/03/2018 avevamo invitato, tramite posta elettronica certificata, il sindaco Maurizio Mangialardi ed il dirigente Gianni Roccato a partecipare alla Tavola Rotonda sullo stato del Misa, prevista per il giorno 22/03/2018 alle ore 21 all’auditorium “San Rocco”.

    Non avendo ricevuto alcuna risposta, il Consigliere Sartini la mattina del 17/03/2018 ha chiamato telefonicamente il sindaco al cellulare senza ottenere risposta. A tal punto abbiamo inviato una seconda comunicazione, sempre tramite posta elettronica certificata, il pomeriggio dello stesso giorno 17/03/2018 e il Consigliere Sartini gli ha inviato anche un messaggio WhatsApp. Il messaggio veniva letto ma rimaneva senza riscontro. Anche la seconda PEC è rimasta a tutt’oggi senza riscontro.

    Ci scusi sindaco se non le abbiamo spedito un invito di suo gradimento , ma a noi interessava, interessa ed interesserà la sicurezza di Senigallia e dei suoi abitanti senza guardare i convenevoli.

    Lei – come il dirigente Roccato – non solo non ha risposto agli inviti, ma ieri sera (Ndr: 22 marzo) si è ben guardato dal partecipare alla Tavola Rotonda ed ha preferito presenziare ad altro in compagnia di tre Assessori e di due Consiglieri Comunali (vedi la foto allegata).

    Lungi da noi dire al sindaco a quali incontri pubblici deve presenziare o a quali deve dare la precedenza; ma per rispetto di tutta la cittadinanza, delle 150 famiglie alluvionate presenti, delle 600 in streaming, ecc., avrebbe potuto semplicemente rispondere all’invito, anche solo declinandolo, dimostrando di lasciare a casa, per una volta, la sua supponenza (domandare è lecito, rispondere è cortesia come ha fatto l’Assessore Sciapichetti, anche se solo alle 12:17 di giovedì 22).

    Ciò detto, riteniamo anche che chi ha la responsabilità di amministrare un Comune, come lei ben sa, dovrebbe avere delle priorità.

    Alla Tavola Rotonda sullo stato del Misa, pur avendo invitato Lei signor sindaco e il dirigente Gianni Roccato, nessun rappresentante del Comune è stato da Lei delegato a partecipare in sua vece o di quella del dirigente Roccato.

    Va poi considerato che alla Tavola Rotonda sul Misa, si parlava della sicurezza ed incolumità dei suoi cittadini, dei loro beni e della nostra e anche sua città.

    Per questo motivo presenteremo al prossimo Consiglio una mozione di sfiducia nei suoi confronti.

    Lista civica Senigallia Bene Comune

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  • Tavola rotonda sullo stato del fiume Misa

    manifestoconferenzaGiovedì 22 marzo, alle ore 21, all’Auditorium San Rocco in piazza Garibaldi, si terrà una tavola rotonda organizzata da Senigallia Bene Comune sullo stato del fiume Misa e dei lavori previsti dalla Regione.

    Si tratta di un importante appuntamento per l’intera cittadinanza in quanto saranno trattati i temi relativi allo stato delle arginature del Misa e dei lavori previsti con i finanziamenti annunciati dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha le deleghe alla Difesa del suolo e alla Protezione civile. Finanziamenti che, a completamento dell’intervento, dovrebbero aggirarsi sui diciotto milioni di euro.

    Potremo inoltre ascoltare e discutere su quanto riferito, durante la riunione per il Contratto di Fiume, dall’ingegner Nafez del Consorzio di Bonifica, consorzio incaricato dal presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli della sistemazione delle arginature e dell’alveo del Misa.

    Nel corso della tavola rotonda si tratterà inoltre, in modo esaustivo, del ruolo della Vasca di Laminazione di Brugnetto, illustrandone le funzionalità e la capacità o meno di evitare alluvioni alla città di Senigallia, in considerazione dell’attuale stato del tratto del fiume a valle della costituenda vasca.

    Giovedì sera, prima della tavola rotonda, saranno proiettati dei filmati per visualizzare la reale situazione degli argini al loro interno alla Marazzana e alle Bettolelle.

    Senigallia Bene Comune ha invitato a sedere al tavolo in qualità di relatori: Angelo Sciapichetti, assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile; l’ing. Gianni Roccato, dirigente della Protezione civile del Comune di Senigallia; Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente di Anci Marche; l’ingegner Alberto Romagnoli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona; l’avvocato Corrado Canafoglia, presidente dell’Unione Consumatori e rappresentante del Coordinamento degli alluvionati; l’ingegner Vito Macchia, componente della Lista Civica Senigallia Bene Comune.

    Subito dopo le relazioni sono previsti gli interventi da parte del pubblico e dei rappresentanti delle associazioni di categoria.

    L’ingresso all’Auditorium San Rocco è ovviamente libero e gratuito.

    Lista Civica Senigallia Bene Comune

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  • Il comune si deve costituire parte civile nel processo per l’alluvione

    allagamenti-capannaNel Consiglio comunale del 26/10/2017, come ultimo argomento, è stata discussa la mozione presentata dalla nostra lista con cui si domandava al Consiglio di impegnare la Giunta a far costituire il Comune come parte civile nell’eventuale processo penale relativo all’alluvione del 3 maggio 2014.

    La assenza di obiettività da parte della maggioranza, tutta impegnata a far quadrato attorno al sindaco “senza se e senza ma”, gli ha impedito di capire il senso della mozione: si chiedeva alla giunta di predisporre quanto necessario per consentire al Comune di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale, a prescindere da chi saranno i soggetti rinviati a giudizio.

    Venendo al merito di quanto emerso dalla discussione intendiamo replicare pubblicamente al consigliere Paradisi, al vicesindaco Memè ed al presidente del Consiglio Romano.

    Il consigliere Paradisi (intervento ascoltabile a 7:11:33 della registrazione) ha affermato che il Comune non può costituirsi parte civile in un procedimento penale ove, nel caso venissero rinviati a giudizio suoi amministratori e/o suoi dipendenti, dovrebbe sedere sul banco degli imputati come responsabile civile, definendo tale richiesta un errore che farebbe uno studente al primo anno di giurisprudenza. Bene, anzi male. Perché prima il Tribunale di Grosseto (documento PDF 1) poi la Corte di Appello di Firenze (documento PDF 2), nel caso del naufragio della nave Costa Concordia, han ritenuto legittima la presenza della società armatrice nel processo sia come responsabile civile dell’imputato sia come parte civile nei confronti dello stesso imputato.

    In particolare, il Tribunale di Grosseto (pag. 520-521 del PDF 1) nel respingere la richiesta di inammissibilità della difesa dell’imputato ha affermato che “I rapporti processuali di natura civile sottesi alle due forme di intervento nel processo sono autonomi e distinti, per cui non esiste alcuna relazione di incompatibilità tra di essi”, tanto che la società armatrice venne condannata come responsabile civile (pag. 528 del PDF 1) ma nella stessa sentenza venne accolta la sua domanda come parte civile nei confronti dell’imputato (pag. 540 del PDF 1) rimettendo le parti avanti il giudice civile per la quantificazione dei danni; la Cassazione penale poi non ha riformato tale aspetto (documento PDF 3).

    Ciò significa che il Comune può e deve costituirsi parte civile nel processo penale.

    Quindi dalla auspicata costituzione del Comune come parte civile non deriverà alcun pregiudizio ai cittadini che hanno subito danni dall’alluvione, come affermato dal consigliere Paradisi.

    Rispetto alle parole del vicesindaco, al netto del suo processo alle intenzioni che rispediamo al mittente, ci piace rimarcare questo passo: “valuteremo con estrema attenzione l’iter processuale e quindi anche se eventualmente nei termini stabiliti dalla legge il Comune e quindi se la giunta decada se l’amministrazione si costituisca parte civile nessuna cosa è preclusa”. Sebbene la nostra mozione sia stata respinta dalla maggioranza, il vicesindaco ha preso un impegno preciso dinanzi alla Città e dinanzi al Consiglio Comunale e vigileremo che ciò avvenga.

    Perché che il Comune abbia subito dei danni è cosa certa, risulta anche dalla relazione della Commissione speciale (documento da Open Municipio, pag. 12) presieduta dal sig. Enzo Monachesi: “costi del Comune per attività di emergenza e pronto intervento: € 4.200.000 … … costi del Comune per il ripristino del patrimonio pubblico: € 8.325.000”, il tutto quindi per un totale di 12.525.000,00 euro di costi del Comune.

    Per chiudere vorremmo sapere dal presidente del Consiglio Romano cosa volesse dire quando, dopo aver dichiarato il ritiro della mozione, rivolgendosi al segretario e prima che spegnesse il microfono pronunciò queste parole: “io voglio che …” (intervento ascoltabile a 8:04:33 della registrazione). Per capire se chi siede sullo scranno da Presidente del Consiglio comunale è membro del P.D. o è il Presidente del Consiglio.

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