• Mozione mobilità in città


    Nell’ultimo consiglio comunale del 15 settembre Senigallia BENE COMUNE ha presentato una mozione per cercare di ottenere la redazione di un piano triennale volto a rimuovere, se non tutte, alcune delle problematiche connesse con la circolazione lungo le strade e i marciapiedi dalla nostra città. Purtroppo i consiglieri comunali non hanno approvato la mozione e per tale motivo in città restano situazioni di pericolo che possono anche causare incidenti molto gravi o irreparabili.

    Vi allego il testo della mozione e quanto letto in aula per presentarla:

    “Sig. Presidente, pongo all’attenzione di questo Consiglio una mozione che reputo di buon senso.

    Come amministratori di Senigallia abbiamo l’onere e l’onore di avere come scopo quello di amministrare Senigallia con progetti a medio/lungo termine, e non già con il fine di soddisfare interessi immediati.

    Vi sono marciapiedi/strade che non conoscono la manutenzione ordinaria/straordinaria da svariati decenni.

    Anticipo la replica a quella che potrebbe essere l’obiezione principale a questa mozione, ovvero: “non abbiamo fondi per via del patto di stabilità”. Ci sono interventi a costo zero ovvero vicino allo zero per soddisfare esigenze pressanti e collettive che interessano le fasce deboli della popolazione come, anziani, disabili e minori;

    Al punto 1) infatti si chiede che la Giunta entro tre mesi proceda alla ricognizione dello stato in cui versano le strade, i marciapiedi, le piste ciclabili e la segnaletica orizzontale delle nostre vie cittadine, da presentare in una apposita seduta della Commissione consiliare competente; ciò consente la formulazione di preventivi necessari a sanare le situazioni.

    Solo per indicare alcune situazioni di pericolosità e degrado, e tralascio le condizioni di via Pisacane, via Cellini, via Tintoretto, via Botticelli, via Canaletto già note:

    Per quanto riguarda il manto stradale:

    –          parte di via Minghetti, tra via Bovio e via Nigra, è regolarmente asfaltata mentre la restante parte presenta numerosi avvallamenti dovuti probabilmente alla presenza di radici di alberi oggi non più presenti da molti anni;

    –          pericolosi avvallamenti son presenti anche lungo via Rossini, alcuni all’altezza dell’incrocio con via Cavallotti, altri in prossimità di largo Boito;

    Per quanto riguarda la segnaletica orizzontale e verticale:

    –          scarsa se non nulla visibilità delle strisce pedonali subito dopo il ponte Garibaldi su via Portici Ercolani;

    –          assenza di segnalazione verticale sulla presenza della quasi totalità delle strisce pedonali, tranne poche eccezioni (a riguardo proporrei per le strisce pedonali di installare su tutte le strisce pedonali, in particolare lungo la nazionale, cartelli che preavvisino gli automobilisti dell’esistenza dell’attraversamento con dei segnali luminosi alimentati da piccoli pannelli solari, sul modello di quello già presente all’altezza di Largo Michelangelo, uno simile sarebbe urgente installare al termine della pista ciclabile di Via Mamiani che porta al sottopasso dell’Italcementi);

    –          prevedere inoltre di dotare le strisce pedonali anche della segnaletica che consenta ai ciclisti di transitarci;

    –          studiare inoltre come realizzare la segnaletica orizzontale in maniera tale da non costituire potenziale pericolo per gli utenti: mi rifaccio all’infausto incidente avvenuto nell’aprile 2013 avvenuto all’incrocio tra via Perilli e la nazionale. La presenza delle strisce pedonali a destra dello stop per chi proveniva da via Perilli era illogica e soprattutto pericolosa, tanto che oggi sono state eliminate. Ebbene la stessa situazione (e come tale andrebbe sanata) lungo via Portici Ercolani, all’altezza degli incroci con via Pisacane e via F.lli Bandiera;

    I casi che vi ho citato sono chiaramente alcuni e la ricognizione che si chiede di eseguire è proprio volta a fare in modo che gli uffici competenti del Comune abbiano chiara la situazione delle nostre vie.

    Anticipo sin d’ora che se mi verrà replicato che “gli uffici sono a conoscenza delle condizioni delle nostre”, chiedo sin d’ora che venga inviato al sottoscritto ed al Consiglio tutto la relazione dettagliata.

    Concludo richiamando il senso civico che deve prevalere in questa aula: a guidare la politica, nel senso più nobile ed alto del termine, dovrebbero essere progetti e non interessi.

    Se necessario mi dichiaro sin d’ora disponibile a rinviare questa mozione all’attenzione della Commissione competente. Grazie.”

     Sartini Giorgio

    Consigliere Comunale di Senigallia Bene Comune

    Qui puoi scaricare il pdf della Mozione

  • Osservazioni alle LINEE PROGRAMMATICHE 2015-2020

    Ieri pomeriggio, 15/09/2015, si è tenuto il Consiglio Comunale in cui tra gli ordini del giorno c’era l’approvazione delle linee programmatiche per il governo della città di Senigallia 2015 -2020. Riportiamo il testo integrale delle osservazioni fatte dal nostro Consigliere Comunale: Giorgio Sartini.

    Grazie signor presidente. Leggendo le linee programmatiche 2015-2020 mi è sembrato di leggere “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

    Mi rimangono due dubbi. Quali?

    1. I termini usati: faremo, cercheremo, studieremo, individueremo, ci impegneremo, deve essere rafforzato, si assume come uno dei compiti prioritari, ecc.
    2. le modalità e i tempi di attuazione.

    Guardate bene che tutto, ma dico quasi tutto è contemplato e sembra in fase di realizzazione.

    Leggendo attentamente si capisce  però che sono in attesa che qualcuno fornisca loro le idee su come attuarle e che riesca anche ad individuare le risorse per farlo.

    A pag. 3 leggiamo subito “frutto di 5 anni di buon governo”.

    Io questo buon governo non l’ho visto al contrario ho visto subito, fin dai primi incontri di commissione e di consiglio, un buco finanziario di 6.000.000 di € e nessun lavoro di previsione per la manutenzione delle infrastrutture stradali, fognarie e territoriali.

    Ho appurato un aumento della tassazione, a scapito di tutte le famiglie della città, aumento risultanto al massimo consentito dalle normative vigenti.

    Con tutta probabilità ho sprecato troppo, del mio prezioso tempo di consigliere comunale (come mi fa gentilmente notare il Sindaco tramite i giornalisti), a leggere quanto contenuto nelle linee programmatiche di mandato 2015 – 2020.

    Ma devo farlo per rispetto degli impegni che mi sono preso con i cittadini che mi hanno dato fiducia e per questo motivo devo indicare quattro carenze; tra il bengodi inserito nelle linee programmatiche.

    La prima è a pag. 41 e parla di piste ciclabili da realizzare per valorizzare: “la progettazione europea per realizzare nuove piste ciclabili”. A me risulta che a Senigallia vi sia una sola pista ciclabile che risponda ai requisiti del Codice della Strada ed è quella che da via Verdi arriva alla Cesanella.

    Vi esorto quindi a realizzare e chiamare piste ciclabili quelle che lo sono realmente e non chiamare, i marciapiedi di fronte al centro commerciale di Borgo Molino, PISTA CICLABILE o altrettanto fare con il tracciato del sotto passo di Ponte Perilli.

    La seconda è a pag. 45 dove si parla di lavori pubblici e manutenzioni.

    Per la zona di via Capanna ho trovato solo la previsione di realizzare il collegamento tra via Capanna, l’incrocio viale dei Pini e la complanare.

    Dov’è finito il sottopasso pedonale e ciclabile tra via Campanella, via Vico e via Capanna sbandierato, ai residenti di Borgo Molino firmatari di una petizione in tal senso, come impegno assunto formalmente durante la campagna elettorale? Sparito?

    Signor Sindaco quel sottopasso, come le ho già riferito nell’incontro delle Commissioni tenutesi per approvare il bilancio in cui Lei ha relazionato, è indispensabile e deve essere realizzato immediatamente. I residenti di Borgo Molino non possono permettersi di affogare nuovamente per l’errore, da parte dei tecnici comunali e dei politici, di non adeguata valutazione dei lavori di impatto ambientale, lavori collegati alla realizzazione dell’attuale uscita dalla complanare (ex- ingresso Autostrada) e per la solita scusa addotta che mancano i soldi.

    Se i commissari presenti lo ricordano, Le ho anche chiesto, sempre durante la suddetta riunione delle commissioni, di far intervenire l’Autorità di Bacino perché richieda a Società Autostrade di rimediare a sue spese all’errore fatto.

    La terza è a pag. 47 dove si parla di governo del territorio e sviluppo urbano. Qui a dire il vero mi sono contrariato in modo particolare perché vi è scritto, parole testuali: “ In prospettiva, compatibilmente con le risorse disponibili, da reperire tramite la ricerca di appositi finanziamenti sovracomunali, andrà pensato il progressivo rifacimento dei ponti del centro storico, prevedendo arcate uniche, ovvero senza pile intermedie, e travi laterali in modo da minimizzare l’effetto collo di bottiglia.

    Signori e signore della giunta vi chiedo un favore: fermatevi in materia di ponti. Vi scongiuro non deliberate più nulla perché gli ultimi lavori, a cui l’amministrazione ha dato corso, sono uno più sciagurato dell’altro.

    Mi riferisco:

    1. al Ponte Portone che è stato realizzato utilizzando tutti i finanziamenti sovracomunali della Regione Marche stanziati (quelli che avevate e ora volete cercare come finanziamenti sovracomunali) per il rifacimento di tutti i ponti cittadini. Tra l’altro è stato realizzato con le travi all’interno del fiume, abbassando l’intradosso (l’altezza dal fiume) e restringendo la sezione di deflusso.
    2. Al ponte Zavatti che è stato realizzato oltre l’altezza degli argini di alcuni metri per far felici i nostri ciclisti . Ma signori siamo seri vi siete chiesti, amministratori e tecnici, quando mai l’acqua sarebbe potuta arrivare a tale quota. Nemmeno se piovessero 10 metri d’acqua l’ora.
    3. Al ponte Perilli appena “Ristrutturato” con una spesa di quasi 800.000 € (chiederemo anche il conto finale dell’intera opera sperando che non sia lievitato) mantenendo le due pile esistenti e addirittura abbassando l’intradosso, allargandolo e caricandolo della pista pedonale che riduce ulteriormente la possibilità di passaggio delle piene del fiume. OGGI 15 settembre 2015 a un mese di distanza dal termine dei lavori eseguiti scrivete che deve essere rifatto a campata unica e con le travi rovesciate. È Indecente, oltraggioso nei confronti di noi cittadini che paghiamo le tasse per opere … trovate voi il termine.

    La quarta a pag. 44 dove si parla di Senigallia città dog friendly (città amica dei cani). Qui non è prevista la realizzazione di un parco canile. Eppure era chiaramente citato nell’ultimo programma elettorale e anche nel precedente.

    Anche qui un impegno preso con i cittadini per due volte consecutivamente in campagna elettorale (2010 e 2015) e poi sparito nelle linee programmatiche di mandato.

    Ci sarebbero ancora decine e decine di altre osservazioni ma devono poter parlare tutti i consiglieri. Vi avviso che sono contrario a questa presentazione e termino con la domanda, più o meno legittima, di conoscere chi ha materialmente scritto le “Linee programmatiche di mandato” che ci avete presentato.

    E voi consiglieri le avete lette?

    Grazie per l’attenzione.

    Sartini Giorgio

    Senigallia Bene Comune

  • Proroga senza gare per la piscina Saline

    PiscinaSalineE’ del luglio scorso la notizia riguardante il commissariamento della Uisp senigalliese in riferimento a dissidi interni alla società sportiva e alla successiva nomina provvisoria di Simone Cecchettini, conferitagli direttamente dal direttivo nazionale. Questo è il presente della UISP locale dunque, con un neo tesserato alla guida di una società che da molti anni gestisce impianti sportivi e servizi vari a Senigallia.

    E’ invece di quattro mesi fa la lettera a firma del sindaco Mangialardi (avente come oggetto la ‘Gestione piscina Saline’ prot. 29927 del 14/05/2015) dove si comunica, nei fatti, alla Presidente del comitato UISP di Senigallia la proroga di ben due anni per la gestione della piscina delle saline.

    La lettera giustifica (si fa per dire) che tale scelta è stata fatta ‘dando seguito agli incontri svolti di recente e agli approfondimenti degli uffici comunali’… incaricando scrive sempre il sindaco ‘il dirigente dell’Area Persona di predisporre gli atti necessari per la continuità della vostra gestione nel prossimo biennio’.

    Di quali incontri parla il sindaco e che tipo di approfondimenti sono stati svolti negli uffici comunali tanto da giustificare una lettera che di fatto ‘anticipa’ un rinnovo di convenzione?

    Senigallia Bene Comune, stando ai documenti, si chiede perché il sindaco scrive di ‘scadenza di affidamento della convenzione della piscina delle Saline’ e contestualmente comunica alla Presidente (ora dimessa) di aver posto in essere tutta la documentazione necessaria per il rinnovo (continuità) della gestione alla UISP per il prossimo biennio.

    Se stanno così le cose, siamo autorizzati a pensare che il sindaco abbia anticipato mediante lettera un rinnovo di convenzione della piscina Saline alla UISP prima del reale affidamento, in barba alle normali regole di trasparenza che chiedono procedure tramite gare d’appalto e che coinvolgano le diverse società sportive del territorio senigalliese e non.

    Ci stiamo sbagliando quando osserviamo che tale lettera, di proroga-rinnovo convenzione, è arrivata alla presidenza quindici giorni prima delle elezioni amministrative? Ci sbagliamo se chiediamo, in vista dei rinnovi delle convenzioni tra società sportive e comune, regolari gare d’appalto che valutino realmente la professionalità delle società in base ai principi di efficienza, competenza e professionalità?

    Sembra lecito pensare che certi modi di amministrare a Senigallia rimangano sempre gli stessi, uno stile che come lista civica abbiamo più volte denunciato. Perché? Perché la nostra mentalità è ormai distorta e così l’amoralità è la cifra della normalità. Non ci meravigliamo più di niente; anzi ci meravigliamo dell’onestà, della trasparenza, della legalità. Questo è vero nelle piccole cose come nelle grandi. E così è normale per esempio che lo sport sia considerato dalla politica come un metodo di consenso elettorale. E’ normale che gli impianti sportivi pubblici (cioè pagati da tutti i cittadini non evasori) siano dati in gestione ad organizzazioni private senza un bando pubblico per l’assegnazione, magari ad un costo ultra agevolato. Ed è anche normale che per usufruire per esempio della piscina pubblica (o di altro impianto sportivo) al cittadino venga chiesto di tesserarsi alla tal organizzazione. E’ normale pure che un Comune spenda denaro pubblico per una società di calcio privata. E’ normale, ma forse questo non tanto, che ad una associazione di Senigallia che voleva fare una manifestazione al palasport, un dirigente di una delle società di basket abbia chiesto per l’affitto di una giornata 1.500,00 €. Ma a che titolo? E in base a che listino? Forse le società di basket pagano 1.500 euro al giorno al comune per l’utilizzo degli impianti? Ah già, dimenticavamo, è normale!

    La storia di Senigallia Bene Comune richiama a principi di trasparenza e di cittadinanza. Ci sembra che la città di tutti tanto declamata rimanga uno slogan se alla resa dei conti il modus operandi targato PD è sempre lo stesso, ovvero la ‘città degli amici’. Chiediamo un approccio professionale ‘poco personale’ alla gestione della cosa pubblica, chiediamo di vedere pubblicate le convenzioni stipulate e chiediamo gare d’appalto visibili e partecipate.

    Le domande sono tante, forse troppe, e i cittadini ormai ‘normalizzati’ a questo governo sono stanchi di vedere i soliti stili e le solite appartenenze di bandiera. Amministrare è un’altra cosa, non è creare la macchina del consenso ma è seminare nell’attesa che qualcuno ne raccolga frutti per tutti e non per qualcuno.

  • Orti del Vescovo: Parcheggi interrati a ridosso del fiume

    OrtiDelVescovoDopo il verificarsi di disastri naturali (come l’alluvione del maggio 2014 a Senigallia), puntuali si ripresentano critiche del tipo “è responsabilità di chi ha permesso di costruire dove non si doveva”.

    Questa premessa la riteniamo strettamente correlata con l’intervento urbanistico denominato “Orti del Vescovo”, presentato lunedì 7 settembre in II Commissione.

    Le finalità abitative dell’intervento non possono prescindere dalla sicurezza e tutela ambientale dello stesso che è requisito imprescindibile per la stessa previsione normativa nazionale alla base del programma di intervento, riteniamo attinente la critica per il semplice motivo che il progetto prevede la realizzazione di oltre 60 posti auto interrati in una zona che era ed è ancora classificata in parte R4 dall’Autorità di Bacino nella redazione del PAI (piano di assetto idrogeologico); ciò in quanto il comparto urbanistico dell’intervento denominato “Orti del Vescovo” è unico e comprende anche l’area perimetrata R4 dal PAI.

    Purtroppo non abbiamo memoria del problema che la deperimetrazione del PAI a Senigallia ha comportato e oggi quell’area, ancora in parte formalmente in R4 con l’area dell’Attuale Bar dei Cacciatori come il contiguo ponte Garibaldi, rispetto a quanto prevede il PAI, è inoltre a ridosso del fiume ed in una zona in forte discesa (è sufficiente recarsi sul posto per rendersene conto).

    Se i lavori andranno avanti i garages si troveranno a 3,5/4 metri sotto il livello del ponte Garibaldi posto in zona R4. Pensate che l’acqua, piuttosto che inondare il piano terra e riempire i garages sotterranei, decida di andare in salita e prendere altre direzioni? Ovviamente no e allora perché questa decisione di costruire altri parcheggi in una zona ad alto rischio di esondazione dopo che l’ultima variante urbanistica in fase di adozione non consente di costruire più garages interrati nella città? Occorre applicare per l’intera area dell’intervento urbanistico Orti del Vescovo la procedura di mitigazione delle condizioni di rischio prevista dal PAI, laddove l’intervento si configura come e vera e propria ristrutturazione urbanistica e quindi soggetto in pieno alle norme del PAI.

    Tale prescrizione è confermata dalla Provincia di Ancona nel parere di compatibilità geomorfologica rilasciato in sede di approvazione del Piano Particolareggiato del centro storico e dalla stessa normativa inerente l’intervento urbanistico Orti del Vescovo (art. 11 legge 133/2008) che tra i presupposti di realizzazione impone la tutela ambientale per i programmi integrati di promozione di edilizia residenziale e di riqualificazione urbana, che devono essere caratterizzati da elevati livelli di qualità in termini di vivibilità, salubrità, sicurezza e sostenibilità ambientale ed energetica.

    Orbene come può essere realizzabile un intervento di ristrutturazione urbanistica che è in parte in area PAI R4 (possibilità perdita vite umane) ed essere definito come caratterizzato da elevato livello di qualità in termini di sicurezza e sostenibilità ambientale.

    E’ evidente quindi che poter essere attuato l’intervento urbanistico Orti del vescovo di Senigallia deve prevedere obbligatoriamente la procedura di mitigazione del rischio prevista dal PAI, sennò non presenta i requisiti previsti dalla legge nazionale in termine di sicurezza e sostenibilità ambientale con conseguenti gravi violazioni urbanistiche.

    Perché l’intervento urbanistico Orti del Vescovo non è stato adeguato alle norme di attuazione del PAI che prevedono la procedura di mitigazione delle condizioni di rischio a condizione che venga valutata la pericolosità idraulica delle aree ed apportati gli eventuali interventi per la mitigazione del rischio; i predetti interventi sono eseguiti previo parere vincolante dell’Autorità di bacino.

    Perché senza argini o mura di contenimento fino a un certo punto l’area è stata individuata come al massimo rischio di perdita di vite umane e dopo un metro, e con il terreno in discesa che agevola l’afflusso dell’acqua, non è nemmeno individuata come R1?

    Senigallia Bene Comune ritiene che, realizzare i posti auto interrati previsti, comporti un aumento antropico notevole e possa costituire, in caso di alluvione, fonte di danni economici e mettere a rischio l’incolumità dei residenti.

    Si sarebbe dovuto progettare in maniera diversa, nel rispetto della natura e senza porre a rischio quanti andranno ad abitare in quell’area e le loro proprietà.

  • Ripristinare il collegamento tra il fiume Misa e la darsena

    RestoDelCarlin_.09.09.2015Il consigliere Giorgio Sartini e la lista Senigallia Bene Comune hanno illustrato in conferenza stampa la mozione presentata il 4 settembre 2015 per ripristinare il collegamento tra il fiume Misa e la darsena peschereccia.

    Il testo della mozione e i suoi allegati possono essere consultati qui:

    Precedentemente ai lavori di riqualificazione del porto la parte finale del fiume Misa era collegata alla darsena tramite un varco collocato sulla banchina di ponente all’altezza della Capitaneria di Porto. Questo canale consentiva l’accesso delle imbarcazioni al porto ma costituiva anche una naturale valvola di sfogo nelle situazioni di piena del fiume. Una parte della portata del Misa poteva infatti defluire verso le darsene, e tramite queste verso il mare, contribuendo in questo modo a scaricare più velocemente il bacino a monte.

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    Il progetto iniziale di riqualificazione del porto prevedeva il mantenimento di questa valvola di sfogo mediante la realizzazione di una “porta vinciana” sormontata da un passaggio pedonale.

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    Il 06/12/2007 con determina del dirigente del servizio lavori pubblici del Comune è stata introdotto una variante al progetto che prevedeva la realizzazione di una “struttura fissa carrabile” al posto della “porta vinciana”. Come risultato di questa variante il collegamento di 25 metri tra fiume e darsena è stato completamente ostruito e al suo posto è stato realizzato un piccolo scolatoio di un paio di metri (le paratie di ingresso sono visibili sulla sinistra dell’immagine successiva).

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    Senigallia Bene Comune ha più volte ribadito che la sicurezza del fiume riguarda anche e soprattutto la foce. Con questa mozione chiediamo di ripristinare urgentemente il collegamento tra fiume e darsena al fine di aumentare la portata di smaltimento delle ondate di piena del Misa.