Tari: comportamenti illogici a danno dei cittadini


RifiutiSpiaggiaIn Consiglio comunale Campanile ha definito la “TARI una tassa maledetta che non dipende dal Comune ma che si costruisce da sé in base al costo del servizio di raccolta dei rifiuti e del conferimento in discarica”.

Nell’articolo pubblicato il 2 febbraio abbiamo letto che “Il Partito Democratico rimane, come sempre, dalla parte dei cittadini e delle imprese per proseguire insieme in un progetto di città più bella, inclusiva, giusta e solidale” esprimendo “con forza la nostra preoccupazione per l’enorme ed iniquo aumento delle tariffe TARI. Riteniamo profondamente ingiusto che le spese relative ai costi di spiaggiamento, passati dai 9 milioni 151 mila euro del 2015 ai 10 milioni 991 mila euro del 2016, debbano ricadere esclusivamente sui cittadini di Senigallia”.

C’è da piangere, a leggere certe affermazioni.

La prima fatta dall’assessore al bilancio denota la totale incapacità di gestire un bilancio comunale mentre la seconda, ben più grave, denota “la totale incapacità di capire” di cosa stanno parlando.

Se sapessero di cosa si parla dovevano avere capito, prima di dar mano alla penna, che le spese per lo smaltimento del materiale spiaggiato non sono passate da “9 milioni 151 mila euro del 2015 ai 10 milioni 991 mila euro del 2016” perché di quei 9.151.000 €  solo 27.000 € era il costo  per gli spiaggiamenti; costo che ora è passato a 1.840.000€.

Ma ancor più grave per il Sindaco, l’assessore al bilancio, tutti i consiglieri comunali di maggioranza e l’intero PD è non aver capito la soluzione, di come far pagare tale cifra ai responsabili dello spiaggiamento, proposta da Senigallia Bene Comune nell’ultimo Consiglio comunale.

Vi informiamo quindi che tutti noi, con le tasse consentiamo a Comune, Provincia e Regione di stipulare delle polizze assicurative per coprire i danni che i dirigenti assunti in tali amministrazioni possono arrecare per vari motivi ai singoli cittadini o ad altri.

Quindi quando la Provincia ha appaltato in modo irregolare il taglio della vegetazione lungo il fiume senza rispettare le norme vigenti, ha causato un danno a tutta la città di Senigallia attraverso un suo dirigente e per tale motivo può richiedere alla compagnia assicurativa di rifondere il danno causato.

Il non volere procedere da parte del sindaco a chiedere tale risarcimento, tramite un procedimento che si chiama conciliazione, tra la Provincia (o Regione) e il Comune di Senigallia (in rappresentanza di tutti i danneggiati) si può esplicitare con un esempio.

Io capofamiglia pago una polizza assicurativa per i danni che mio figlio può fare. Questi imbratta la proprietà di un vicino e io anziché chiedere all’assicurazione di rifondere il danno causato da mio figlio al vicino, e non lo chiedo neppure a mio figlio, lo pago io.

Cioè prima pago per mio figlio (Provincia, Regione e Comune) la polizza assicurativa obbligatoria per legge e poi quando mio figlio è responsabile di un danno e posso far intervenire la compagnia assicurativa non la attivo ma pago nuovamente io il danno.

Una domanda sorge spontanea: ma allora che pago a fare la polizza assicurativa? Non pensate che sia un comportamento illogico? Ecco, questo è quello che sta facendo il nostro Sindaco. Ha voglia ad arrampicarsi sugli specchi con false argomentazioni.

Giorgio Sartini – Senigallia Bene Comune

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